Ventiquattro ore dopo l’iniziativa unilaterale con cui ha riconosciuto l’indipendenza di Donetsk e di Lugansk, il capo del Cremlino, Vladimir Putin, è tornato a parlare per dire che gli accordi di Minsk «ora non esistono più». Con quelli sono scomparse anche le ultime e vaghe possibilità di raggiungere una intesa sul piano diplomatico affinché il governo di Kiev ottenesse indietro almeno formalmente un territorio che già da otto anni dipende nei fatti da Mosca sul piano economico e militare. IL SOLCO È PROFONDO, più di quanto la risposta blanda dell’Europa racconti. L’Ucraina valuta la possibilità di chiudere tutti i canali...