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La Corte dei conti boccia la proposta di bilancio 2024: schiaffo a Lindner

La Corte dei conti boccia la proposta di bilancio 2024: schiaffo a LindnerChristian Lindner – Lapresse

Germania Aveva assicurato che dal punto di vista delle coperture il bilancio pubblico della Germania era sotto controllo e tutto sarebbe «rientrato presto nella normalità». Invece Christian Lindner, ministro delle Finanze […]

Pubblicato circa un anno faEdizione del 2 settembre 2023

Aveva assicurato che dal punto di vista delle coperture il bilancio pubblico della Germania era sotto controllo e tutto sarebbe «rientrato presto nella normalità». Invece Christian Lindner, ministro delle Finanze del governo Scholz, gran sostenitore del «Schuldenbremsen» (il freno al debito) lo ha aggirato «finanziando in modo non regolare il budget federale del 2024» come risulta dai pesanti rilievi sollevati ieri dalla Corte dei Conti tedesca. Rifacendo le somme il debito reale dopo l’ultima Finanziaria corrisponde a 5 volte quanto dichiarato dal ministro leader del partito liberale: 85,7 miliardi di euro di «rosso» (che a Berlino si chiama «nero») anziché i 16,6 da lui dichiarati a luglio.

Politicamente è uno schiaffo non da poco a Lindner: il falco delle Finanze finora si è contraddistinto dentro e fuori il Paese per l’estrema rigidità nell’allargamento dei cordoni della borsa pubblica. Inflessibile ma con le cifre degli altri, come emerge dalla dettagliata critica della Corte riassunta nel documento «Analisi della situazione delle finanze federali per le deliberazioni sul bilancio». Secondo cui «pianificare un aumento delle spese senza chiarire il finanziamento non è un segnale di solidità». E i giudici contabili sottolineano come l’efficacia della regola del debito sia stata «gradualmente sempre più compromessa».

Nel mirino della Corte dei Conti anche il mega-riarmo delle forze armate spacciato anch’esso per sostenibile nonostante le coperture più che ballerine. La notizia positiva a Berlino è che ora c’è la scusa per non raggiungere il target del del 2% del Pil nazionale (destinato a calare maggiormente del previsto) alla difesa Nato.
In futuro la spesa pubblica dovrà calare – ricorda la Corte – non a caso per il prossimo anno sono previsti stanziamenti pari a 445,7 miliardi di euro, nettamente inferiori sia rispetto al 2022 (481,3 miliardi) che all’anno in corso (476,3). Solo all’inizio del 2025 il budget federale potrà aumentare leggermente visti gli ingenti obblighi di rimborso della Germania e l’aumento dei tassi di interesse dell’Eurotower di Francoforte.

Il promesso alleggerimento di bilancio di Lindner si è limitato però a «trasferire le spese a fondi speciali, cancellare gli accantonamenti e le posizioni non finanziate». Operazione comprensibile in campo politico: al dicastero di Lindner servono soldi come mai in prima d’ora. Dopo la pausa estiva al Bundestag approda la spinosa questione del prezzo dell’energia per le aziende: industriali e imprenditori già bussano alla porta del ministro che ha promesso sostanziose detassazioni, mentre i sondaggi non smettono di segnalare l’insoddisfazione generale per i tre partiti del governo, a partire dal suo.

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