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La controffensiva ucraina in 4 punti, l’aiuto dei vicini

La controffensiva ucraina in 4 punti, l’aiuto dei viciniLa costruzione di una trincea nei pressi di Novopavlivka in Crimea

Il limite ignoto Una possibile trattativa con la Russia sulla Crimea se Kiev sfonda nel sud

Pubblicato più di un anno faEdizione del 7 aprile 2023

Mentre il mondo guarda a Pechino, Zelensky stringe i legami con gli alleati e rilancia la controffensiva. «I cuori ucraini e polacchi lottano per un’unica libertà, per la reciproca indipendenza dei nostri stati, per la nostra patria Europa, la nostra casa comune, e saremo vittoriosi» ha dichiarato nella Piazza del Castello di Varsavia mercoledì. Ma dal Cremlino fanno sapere che la situazione in Ucraina non mostra prospettive per una soluzione pacifica, nonostante la mediazione «efficace» della Cina.

DOPO LA VISITA DI ZELENSKY in Polonia, ieri Ukroboronprom, gruppo statale ucraino della Difesa, ha annunciato la firma di un accordo con il Gruppo armamenti polacchi per la produzione di proiettili per carri armati da 125 mm. Gli impianti di produzione saranno costruiti in territorio polacco a causa dell’elevato rischio di attacchi russi in Ucraina, come ha spiegato Kiev. Si noti che la Polonia è il secondo Paese della Nato con cui Ukroboronprom produrrà proiettili per carri armati dopo la Repubblica Ceca, con cui ha firmato un accordo all’inizio di febbraio. Inoltre, il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che il suo Paese si prepara a trasferire altri 4 caccia all’aviazione ucraina dopo i 4 già forniti. Duda ha anche parlato di altri 6 Mig-29 che «possono essere trasferiti abbastanza presto», il che porterebbe il numero totale di jet forniti a Kiev a 14.

TRA I VICINI di Zelensky anche la Repubblica ceca si sta dimostrando molto attiva: oltre alla collaborazione in campo industriale, ieri il ministro della Difesa ceco Jana Cernochová dichiarato che Praga fornirà all’Ucraina 30 milioni di dollari di equipaggiamento militare attualmente in deposito e «non indispensabile» per la difesa del Paese. Il 6 aprile il ministro della Difesa lituano Arvydas Anušauskas ha annunciato che il suo Paese fornirà all’Ucraina un nuovo pacchetto di aiuti militari da 41 milioni di euro. Anušauskas ha spiegato su Twitter che nella cifra rientrano «attrezzature già inviate, nuove acquisizioni, contributi a fondi internazionali».
A proposito delle nuove forniture promesse, ieri il consigliere capo del presidente ucraino, Mikhailo Podolyak, ha definito chiaramente le condizioni principali per una controffensiva ai microfoni di Channel 24. 1) accumulare di armi e attrezzature; 2) addestrare intensamente e coordinare adeguatamente l’esercito; 3) pianificare minuziosamente le manovre, tenendo conto di tutti i possibili fattori (questo è il compito dello Stato maggiore; 4) proseguire con le campagne mediatiche per fiaccare la tenuta psicologica delle truppe russe. «Quando il puzzle si comporrà, allora tutto avrà inizio» ha concluso Podolyak.

DEL RESTO, un eventuale successo della controffensiva ucraina nel sud potrebbe anche portare a risvolti inattesi. Andrii Sybiga, vice capo del gabinetto di Zelensky, ha dichiarato al Financial Times che Kiev potrebbe negoziare con la Russia sulla Crimea se l’Ucraina avrà successo nella sua tanto attesa controffensiva di primavera. «Se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici sul campo di battaglia e quando saremo al confine amministrativo con la Crimea, siamo pronti ad aprire una finestra diplomatica per discutere la questione», ha chiarito Sybiga, sottolineando anche che Kiev non esclude la possibilità di liberare la Crimea con le armi.

INTANTO, le immagini satellitari continuano a mostrare le forze russe che scavano trincee al limite settentrionale della penisola. «L’esercito russo, a quanto pare, capisce che la Crimea dovrà essere difesa nel prossimo futuro» ha dichiarato al Washington Post Ian Matveev, analista militare russo, nei giorni scorsi. Ieri, un altro analista, Brady Africk dell’American Enterprise Institute, ha diffuso la notizia che le forze di Mosca «hanno recentemente svuotato un deposito militare nel nord della Crimea» e costruito nuove strutture difensive.

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