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La Camera vota contro Biden: sì alle bombe per Tel Aviv

La Camera vota contro Biden:  sì alle bombe per Tel Aviv

Stati uniti Il Washington Post: miliardari newyorkesi hanno fatto pressioni sul sindaco Eric Adams perché mandasse la polizia alla Columbia

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 18 maggio 2024

La Camera Usa ha approvato una proposta di legge presentata dai deputati repubblicani perannullare la decisione di Joe Biden di sospendere la consegna a Israele di una spedizione di bombe da 900 kg. È improbabile che il disegno di legge passi al Senato a guida democratica, e la Casa bianca ha già dichiarato che, se questo dovesse succedere , Biden porrebbe il veto presidenziale.
La proposta repubblicana, però, anche se non raggiungerà lo scopo, mette in luce le divisioni interne al partito democratico riguardo alla guerra a Gaza, ed è di fatto una vittoria politica del Gop: 16 deputati Dem uhanno votato a favore, mentre 3 repubblicani di destra, tra cui Marjorie Taylor Greene, hanno votato contro. Per i 16 dem la defezione è stata una mossa per esplicitare il proprio dissenso nei confronti della Casa Bianca di rompere il tradizionale e quasi incondizionato supporto ad Israele.

LO SPEAKER repubblicano della Camera Mike Johnson ha definito «allarmante» che 184 democratici abbiano votato contro, e li ha accusati di schierarsi «con l’ala radicale e pro-Hamas del partito democratico».
Il voto è stato visto dai democratici come un tentativo del Gop di costringerli a scegliere tra la fedeltà a Biden e il sostenere Israele, mentre subivano pressioni da parte dell’Aipac (American Israel Public Affairs Committee), la lobby Usa filo israeliana più potente, e dei funzionari dell’amministrazione Biden, tra cui il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, che chiedeva di opporsi. Fra i dem che hanno votato a favore non sono presenti i deputati più filo israeliani, ma bensì quelli che, anche se non sono mai stati espliciti nel supportare Israele, devono affrontare la rielezione in collegi in bilico.
Anche Biden è stretto fra due fuochi, con parte della sua base sempre più filo palestinese.

INTANTO, uno scoop del Washington Post ha rivelato che un gruppo di miliardari e titani del mondo degli affari, organizzati in un gruppo WhatsApp, il mese scorso ha fatto pressioni sul sindaco di New York Eric Adams affinché inviasse la polizia per disperdere le proteste alla Columbia University. Il 26 aprile c’è stata una riunione su Zoom fra il gruppo di oligarchi e Adams: circa una settimana il sindaco ha inviato per la prima volta la polizia nel campus. Secondo la chat che riassume la conversazione, durante la riunione alcuni partecipanti hanno discusso di come fare donazioni politiche ad Adams, e di come i membri del gruppo avrebbero potuto fare pressione sul presidente e sugli amministratori della Columbia per consentire al sindaco di inviare la polizia nel campus. Uno di loro ha detto di aver fatto ad Adams la donazione massima mensile legale – 2.100 dollari -, altri si sono offerti di pagare investigatori privati per assistere la polizia nella gestione delle proteste, offerta che Adams ha accettato.

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