La camera approva il Ddl sicurezza. Le opposizioni: «Nuovi reati infami»
Diritti Oggi il via libera dalla camera, poi la palla passa al senato. Approvati gli articoli contro resistenza passiva, Sim ai migranti e rivolte nei Cpr
Diritti Oggi il via libera dalla camera, poi la palla passa al senato. Approvati gli articoli contro resistenza passiva, Sim ai migranti e rivolte nei Cpr
Oggi la camera dovrebbe approvare in prima lettura i 38 articoli, con relativi emendamenti, del Ddl sicurezza. Dopo cannabis light, occupazioni e blocchi stradali, ieri l’esame dell’aula ha riguardato ulteriori fattispecie di reato e/o aggravanti introdotte dalla destra per combattere i folk devil agitati davanti ai media.
Ieri è stata la volta di chi è colpevole di non eseguire gli ordini nei Cpr e addirittura nei centri di detenzione per minori migranti. Il che crea dei paradossi giuridici non da poco, visto che, come ha fatto osservare la deputata M5S Ida Carmina «gli stranieri ospiti di questi centri parlano le lingue più diverse tra loro, e spesso anche in presenza del mediatore culturale non riescono a comprendere eventuali ordini impartiti. Ciò determina la loro non punibilità». Arnaldo Lomuti, anche lui 5 Stelle, ha detto senza mezzi termini che «nei Cpr si vive come bestie. Se io fossi detenuto lì probabilmente commetterei questo nuovo reato per essere trasferito in un carcere. Il governo dovrebbe avere un sussulto di civiltà ed umanità eliminando questa norma».
È stato dato il via libera anche all’articolo che prevede, per la prima volta, il reato di resistenza passiva in carcere. «È una scelta irragionevole e incostituzionale – protesta il dem Federico Fornaro – Chiediamo alla maggioranza e al governo di ripensarci per scongiurare un pericoloso declino verso forme e modelli di democrazia illiberale e di inciviltà giuridica». «Negare il diritto alla protesta è una scelta infame, intrisa di una cultura autoritaria che è difficile ricondurre ad uno Stato di diritto», ha aggiunto Nicola Fratoianni di Avs.
L’ultima trovata riguarda il divieto di rilasciare una carta telefonica ai migranti senza permesso di soggiorno. «Con questo provvedimento crescerà il mercato illegale di Sim che sfuggirà al controllo molto più di quanto non accada ora – afferma Riccardi Magi da +Europa – Nella maggior parte dei casi passano molti mesi prima di avere l’appuntamento per andare a fare la domanda o ritirare il permesso di soggiorno. In una situazione in cui non c’è una irregolarità di fatto ma c’è un’attesa dei tempi dell’amministrazione, qual è la ratio di impedire a un cittadino straniero che non è formalmente irregolare ma non ha in mano il permesso di soggiorno di poter comunicare con i propri familiari?».
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