L’annunciata bonifica di Caivano si è risolta in uno show ad uso e consumo delle telecamere del Tg1, allertato in anticipo del blitz al Parco Verde della periferia di Napoli finita di recente al centro delle cronache per la vicenda dello stupro di due ragazzine di 10 e 12 anni.

TRA POLIZIA, carabinieri e finanzieri sono stati mobilitati 400 uomini, ma il risultato dell’operazione è, a voler essere gentili, modesto: tre persone denunciate per contrabbando di tabacchi e 44mila euro sequestrati a due soggetti. Rivenuti inoltre 408 grammi di hascisc, 375 grammi di marijuana, 28 grammi di cocaina, 5 bilancini di precisioni, 3 armi bianche (una mazza da baseball, un coltello a serramanico e un arco), una pistola replica, alcune munizioni e un «altarino» della camorra. Sono stati inoltre identificate 141 persone e controllati 110 veicoli, dieci dei quali sono stati sequestrati (nove perché senza assicurazione e uno perché risultati rubato). Ritirate infine sette patenti e altre quattro automobili sono state sospese dalla circolazione. Numeri e circostanze che sarebbero finiti in un trafiletto delle cronache locali se non fosse che, nei giorni scorsi, la premier Meloni in persona si era recata a Caivano promettendo una grande risposta dello Stato alla situazione di degrado.

IL VIMINALE, in una nota, specifica che si è trattato di un’operazione ad «alto impatto», ovvero una di quelle che prevedono posti di blocco e perquisizioni a tappeto, e per questo si parla di «una forte risposta delle istituzioni pubbliche alle gravi situazioni emerse nella cronaca recente».

La passerella in divisa, però, è scattata alcune ore dopo il ferimento di un uomo a colpi d’arma da fuoco: il fatto è avvenuto proprio a Caivano intorno alle 22 di lunedì sera, con i carabinieri che sono intervenuti e hanno trovato per strada sette bossoli e rilevato tracce di sangue sull’asfalto.

Nel frattempo, all’ospedale di Frattamaggiore, era stato ricoverato un 43enne al quale avevano sparato alle gambe.

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INTANTO, a Roma, il governo lavora a una nuova stretta sul fronte della sicurezza. Forse già al consiglio dei ministri di domani – o più probabilmente a quello della settimana prossima – si discuterà un provvedimento diviso in tre: misure per velocizzare i rimpatri dei migranti con specifici reati alle spalle, misure per aumentare le pene a chi aggredisce le forze dell’ordine e misure di contrasto della criminalità minorile. Su quest’ultimo punto stanno lavorando insieme i ministeri della Giustizia e degli Interni.

SI PARLA di un Daspo urbano espressamente dedicato alla fascia d’età compresa tra i 14 e i 18 anni, cioè della possibilità da parte dei questori di vietare in via preventiva ai ragazzi l’ingresso in determinate zone urbane per un periodo che va dai 12 mesi ai 2 anni.
In tutto questo la senatrice leghista Giulia Bongiorno, attraverso un’intervista a Libero, ha anche lanciato l’idea di rivedere il principio di non imputabilità per i minori di 14 anni.