Vincono i falchi nella Bce che ieri, come la Fed americana mercoledì, ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base: il tasso sui depositi arriva al 2% e quello sui rifinanziamenti al 2,50%. Ma la vera notizia è che Christine Lagarde ha annunciato aumenti uguali (e non di 25 punti base come ipotizzato) nelle prossime riunioni a febbraio e marzo per riportare l’inflazione al 2%. A marzo, poi, partirà il Quantitative Tightening, ovvero la riduzione di acquisti di obbligazioni e vendita delle attuali per 15 miliardi di euro al mese, una cifra molto consistente.

Conseguenze pesanti per l’Italia. Sale vertiginosamente lo spread tra Btp e Bund tedeschi, viaggiando sopra i 200 punti base. In forte rialzo anche il rendimento del titolo a 10 anni che arriva al 4,1%. Le Borse europee chiudono in profondo rosso mentre l’euro sale ai massimi da giugno sul dollaro, superando la soglia di 1,07.