Poco dopo la pubblicazione del suo primo romanzo, il cui titolo vulgato, Fiesta, non per caso richiamava ex ante la più celebre fra le opere postume, Festa mobile, Ernest Hemingway volle solennemente celebrare il suo soggiorno parigino e i cosiddetti «anni folli»: era il 1929 e lo fece alla propria maniera, rimarcando l’evento nei termini di una eccezione e cioè accettando di scrivere la prefazione a un libro non suo. Non si trattava di un romanzo né di un’opera in sé letteraria ma, appena, di un libretto di memorie sobriamente intitolato Souvenirs e lo firmava, pur presentandolo come il bilancio...