Junior Cally, «ho voluto metterci la faccia»
Sanremo 70 Il rapper che porta all'Ariston «No grazie», la canzone più politica della gara, affronta le polemiche
Sanremo 70 Il rapper che porta all'Ariston «No grazie», la canzone più politica della gara, affronta le polemiche
Junior Cally entra «smascherato» nella sala stampa del roof ed esordisce ringraziando per i bei voti ricevuti dai giornalisti nelle pagelle della serata di mercoledì. Dove, finalmente, si è esibito dopo settimane di polemiche e alzate di scudi per la sua presenza in gara a causa di un presunto, quanto pretestuoso, «inno» alla violenza sulle donne, con un brano di 3 anni, fa intitolato Strega. Posizionatosi all’ultimo posto nella classifica parziale, stilata dalla giuria demoscopica, il rapper romano però non si cruccia.
DISPONIBILE e sorridente, Junior ha portato sul palco dell’Ariston il brano più politico della kermesse, No grazie, dove, con caustica ironia, prende di mira i due Matteo della politica italiana. Il rapper affronta anche le domande più scomode, in primis quella sulla polemica sollevata da Gessica Notaro – che ieri lo ha accusato di fare show con una maschera mentre lei porta una mascherina sull’occhio per l’aggressione subita dall’ex compagno – «Il problema è il non riuscire a vedere la differenza tra fiction e realtà», risponde il rapper. «Sono ovviamente dalla parte di Gessica e totalmente contrario a ogni forma di violenza. Non so se il linguaggio del rap fa fatica, o non vuole essere capito. Ma se ci fermiamo a quattro righe estrapolate, nessuno dovrebbe cantare più. Nella canzone incriminata, Strega, canto ’Rispondi a parole che bene assestate possono spezzare la loro mandibola’. E questo è un chiaro elogio alla non-violenza».
JUNIOR, ieri sera e in conferenza stampa, ha deciso di non indossare la maschera: «Dopo le polemiche, ho voluto metterci letteralmente la faccia e concentrarmi sulla musica». Ma non fa nessun passo indietro riguardo alle polemiche: «Rifarei tutti i miei brani e mi è dispiaciuto se qualcuno si è sentito ferito. Ma non devo scusarmi con nessuno. Da piccolo ascoltavo Marilyn Manson insieme a mio fratello ma non ho mai cavalcato un maiale come nel video di Sweet Dreams. Quel tipo di immagini devono portare al dialogo anche in casa perché se c’è una giusta educazione alla base non vedo dove sta il problema. Su Spotify c’è il tag explicit, nei dischi c’è l’etichetta col parental advisor. Se non controlliamo noi cosa guardano e ascoltano i nostri figli… In più mi domando: Chi decide il limite? La linea di confine fra il limite e la censura è sottilissimo».
Per Junior Cally le domande però non sono solo a quelle dai giornalisti, la più importante l’ha fatta lui a se stesso: «Il 31 dicembre sono stati annunciati i cantanti, il 6 gennaio eravamo su Rai 1 a presentarci al pubblico e il 17, dopo l’ascolto dei brani a Milano per i giornalisti, sono diventato il nemico pubblico numero uno. Perché?» Ieri il rapper si è esibito, nella serata delle cover, insieme ai Viito con Vado al massimo di Vasco Rossi. «All’epoca lui era un vero outsider e oggi mi sento un po’ così ma non voglio assolutamente paragonarmi a lui. Nelle mie strofe poi, ho messo una dedica speciale per qualcuno». Per le sardine? Pare proprio di sì e la frase, nella parte rappata, infatti è stata: «In mezzo a questi pesci grossi (come Junior aveva definito Salvini pochi giorni fa ndr) preferisco le sardine».
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