Juneteenth, l’abolizione della schiavitù diventa festa nazionale
Stati Uniti Approvata anche alla Camera e firmata da Biden la legge che languiva al Congresso dal 2018: sullo slancio dell'omicidio di George Floyd negli Stati Uniti il 19 giugno diviene giorno festivo, a 156 anni dall'abolizione della schiavitù
Stati Uniti Approvata anche alla Camera e firmata da Biden la legge che languiva al Congresso dal 2018: sullo slancio dell'omicidio di George Floyd negli Stati Uniti il 19 giugno diviene giorno festivo, a 156 anni dall'abolizione della schiavitù
La Camera degli Stati uniti ha approvato un disegno di legge che rende Juneteenth un giorno festivo federale. Conosciuto anche come Freedom Day, è il giorno in cui la schiavitù è ufficialmente terminata negli Stati uniti, il 19 giugno 1865, da cui il nome Juneteenth: giugno, june, e diciannove, nineteenth.
Decenni dopo, quasi tutti i 50 Stati riconoscevano questo giorno come una festa di Stato, Mastercard, la Nfl e altre compagnie e istituzioni private riconoscevano la ricorrenza dando ai dipendenti il giorno libero, ma ora il Freedom Day è riconosciuto a livello federale, diventando la prima festività a essere aggiunta al calendario degli Stati Uniti dal 1983.
Il passaggio alla Camera è avvenuto solo un giorno dopo l’approvazione unanime del Senato e il giorno seguente il disegno di legge è stato firmato da Joe Biden. La legge, che languiva al Congresso dal 2018, ha acquisito slancio sulla scia dell’omicidio di George Floyd da parte della polizia, lo scorso anno.
Ora il Congresso ha passato questo atto tanto importante quanto dovuto, ma ha fatto pochi progressi sulla riforma della polizia federale e il disegno di legge intitolato a Floyd rimane in stallo per l’opposizione repubblicana.
Anche per Juneteenth 14 deputati repubblicani alla Camera hanno votato contro la legge, liquidandola come «politica identitaria», ma alla fine il leader della maggioranza della Camera, Steny Hoyer, ha annunciato in un tweet che la Camera avrebbe votato, ringraziando gli sponsor bipartisan del disegno di legge, tra cui la deputata democratica Sheila Jackson Lee del Texas, il senatore repubblicano John Cornyn del Texas e il senatore democratico Ed Markey del Massachusetts. «Non vedo l’ora di portare questo disegno di legge in aula e sollecito il sostegno bipartisan», aveva scritto Hoyer.
Prima del passaggio finale della legge Lee aveva detto ai giornalisti: «Quello che vedo qui oggi è il crollo del divario razziale, schiacciato oggi sotto un voto epocale che riunisce persone diverse ma che comprendono il valore della libertà».
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