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Joe Biden, al via l’inchiesta di impeachment. «Per Trump»

Joe Biden, al via l’inchiesta di impeachment. «Per Trump»Washington D.C., il deputato democratico Jamie Raskin durante una conferenza stampa davanti al Campidoglio – Jose Luis Magana/Ap

Stati uniti Tutti i repubblicani a favore, e i dem contro. Ma nessuna prova contro il presidente

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 15 dicembre 2023

Nessuna smoking gun, ma abbondante fumus persecutionis. Ieri la Camera Usa ha votato per aprire formalmente l’inchiesta di impeachment sul presidente Joe Biden, nonostante non sia ancora chiaro nemmeno quali leggi intendano accusarlo di aver violato. Il voto (221 a 212) si è svolto in blocchi compatti: tutti i democratici contro e tutti i repubblicani a favore. «Siamo qui per un motivo e uno solo: Donald Trump ha preteso che i repubblicani votassero per l’impeachment, e loro lo faranno» ha dichiarato il deputato democratico Jim McGovern quando lo speaker della Camera Mike Johnson ha chiamato il voto.

L’INDAGINE sul presidente era stata lanciata dal precedente speaker repubblicano Kevin McCarthy lo scorso settembre, in un tentativo disperato di placare la corrente trumpista del partito che lo voleva spogliare della speakership della Camera, come poi ha puntualmente fatto. Tre mesi di indagini, che si sono concentrate quasi esclusivamente sul figlio del presidente – Hunter Biden – e sui compensi che ha ricevuto da compagnie che operavano all’estero, principalmente in Ucraina e Cina. Nel tentativo di dimostrare la corruzione del padre, e che quest’ultimo avesse beneficiato in qualche modo delle attività del figlio. In verità, come nota il New York Times, molti dei documenti prodotti sinora dall’indagine hanno dimostrato l’esatto contrario, e cioè che Biden ha spesso fatto prestiti ai suoi familiari, in particolare Hunter, che gli venivano poi ripagati.

SINO A MERCOLEDÌ, molti repubblicani – in particolare quelli provenienti da distretti contesi dove la scelta rischia di danneggiarli politicamente – erano titubanti a votare per l’apertura ufficiale dell’inchiesta, ma hanno accettato di farlo quando è stata presentata loro la possibilità di dipingere il voto come uno strumento per ottenere informazioni dalla Casa bianca. Finora infatti il governo aveva rifiutato di produrre alcuni documenti richiesti per l’indagine su Biden affermando che in assenza di procedura formale non sarebbe stato corretto fornirli. Questi repubblicani “in bilico” ci tengono ora tutti a precisare che il voto di mercoledì non è la vera e propria apertura del procedimento – nessun articolo di impeachment è stato infatti sinora formulato – ma solo un passo in quella direzione. «Come abbiamo ripetuto spesso, votare in favore di una inchiesta di impeachment non equivale a un impeachment», ha detto durante una conferenza stampa il deputato Gop Tom Emmer.

IL GIORNO PRIMA del voto, Hunter Biden aveva rifiutato di presentarsi a un’udienza a porte chiuse per la quale aveva ricevuto un mandato di comparizione dai comitati della Camera che stanno indagando sul padre. Presentatosi davanti al Campidoglio, ha parlato con la stampa per spiegare di essere pronto a un’udienza pubblica, ma di aver rifiutato quella a porte chiuse per timore che i repubblicani facciano trapelare solo parti delle sue dichiarazioni funzionali alla loro narrativa. «Si sono presi gioco della mia battaglia con le dipendenze, hanno minimizzato la mia guarigione; hanno tentato di disumanizzarmi – tutto per mettere in imbarazzo e danneggiare mio padre, che ha dedicato tutta la sua vita pubblica a servire» la nazione.
Lo stesso Joe Biden ha rotto il suo silenzio sulla vicenda ed è intervenuto per commentare il voto: «Invece di fare una qualunque cosa che aiuti a rendere migliori le vite degli americani, si sono concentrati sull’attaccarmi con delle menzogne. Invece di dedicarsi al proprio lavoro su tutte le cose urgenti che vanno fatte, stanno scegliendo di sperperare tempo su questa trovata politica senza fondamento che perfino i repubblicani al Congresso ammettono non essere supportata dai fatti».

AVVIANDO l’inchiesta – che a questo punto sarà in corso durante la campagna elettorale del 2024 – i repubblicani regalano a Trump uno strumento da utilizzare contro il proprio avversario. E proprio ieri un nuovo sondaggio condotto da Bloomberg News/Morning Consult mostrava Biden indietro rispetto a Trump di cinque punti complessivi nei sette principali swing state, con picchi di sei punti in Georgia e ben nove in North Carolina.

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