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Iyad Ghali e gli altri, galassia jihadista nel Sahel

Iyad Ghali e gli altri, galassia jihadista nel SahelMiliziani di Ançar Dine nei pressi di Timbouctou – Ap

Scheda I gruppi jihadisti presenti in Mali e nel Sahel sono nati storicamente dalle macerie della guerra civile algerina e e successivamente dalla caduta del regime di Gheddafi in LIbia. Lo […]

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 10 ottobre 2020

I gruppi jihadisti presenti in Mali e nel Sahel sono nati storicamente dalle macerie della guerra civile algerina e e successivamente dalla caduta del regime di Gheddafi in LIbia. Lo jihadismo è quindi di ispirazione straniera, ma si è progressivamente radicato tra le popolazioni autoctone, deluse dall’assenza dello stato o dalla mancanza di prospettive.

Due, come a livello globale, sono le principali entità jihadiste. Da un lato, il Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Gism o Jnim), guidato da Iyad Ghali, che opera principalmente in Mali e che riunisce tutti quei gruppi affiliati ad al-Qaida: Ansareddine, al-Mourabitoune, la katiba Macina e al-Qaida nel Maghreb (Aqmi). Dall’altro, lo Stato islamico nella provincia dell’Africa occidentale (Iswap) che opera attraverso due filiali, una nel lago Ciad e nella Nigeria nord-orientale, la seconda nella zona a confine tra Mali, Niger e Burkina, meglio conosciuta come Stato Islamico del Gran Sahara (Eigs).

Eigs e Jnim hanno tante differenze fondamentali legate, in particolare, alla loro posizione nei confronti dell’appartenenza alla comunità, al rispetto della vita dei civili o all’opportunità di dialogare con i governi centrali. Su questi temi, Jnim (e al-Qaeda su scala globale come per i Talebani in Afghanistan) è sempre stato più conciliante dello Stato Islamico portando avanti negoziati per la liberazione degli ostaggi come forma di finanziamento, come è avvenuto in Siria con Al-Nusra o in Somalia con Al Shabaab, e da sempre tenta di mantenere maggiori legami a livello locale e di sostituirsi alle carenze dei governi centrali.

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