Italia l’allerta non sale: è già al massimo
Il livello di allerta in Italia non cresce – anche perché è già al grado 2, che è quello immediatamente inferiore all’attacco in corso – ma al termine di una […]
Il livello di allerta in Italia non cresce – anche perché è già al grado 2, che è quello immediatamente inferiore all’attacco in corso – ma al termine di una […]
Il livello di allerta in Italia non cresce – anche perché è già al grado 2, che è quello immediatamente inferiore all’attacco in corso – ma al termine di una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo il Viminale ha chiesto ai prefetti di tutte le città di verificare e rafforzare le misure di sicurezza nei luoghi di aggregazione: aeroporti, porti, stazioni, musei e centri storici. Occhi puntati sulle manifestazioni di massa come concerti, spettacoli e sagre estive. Così come dal Viminale arriva la richiesta di incrociare i dati dei noleggi di furgoni con quelli della registrazione negli hotel e nei bed and breakfast, alla ricerca di possibili situazioni sospette. Il ministro degli esteri Alfano ha annunciato la sua intenzione di recarsi a Barcellona. Diversi i commenti dei leader politici. Mentre Silvio Berlusconi ha proposto «una legge europea che determini l’obbligo per i servizi di intelligence e le forze di polizia dei singoli stati di scambiarsi le informazioni sulle persone sospette», Matteo Renzi ha scritto su Facebook: «Si chiama estremismo islamico, non ha nomi diversi. Può usare sigle diverse: Al Qaeda, Boko Haram, Isis. Ma è sempre quello schifo lì».
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