Iraq, rappresaglia turca: arresti e bombardamenti
Iraq Dopo l’attacco ad Ankara al ministero dell’Interno del primo settembre, rivendicato dal Pkk, la Turchia risponde con arresti e attacchi aerei nel Nord dell’Iraq
Iraq Dopo l’attacco ad Ankara al ministero dell’Interno del primo settembre, rivendicato dal Pkk, la Turchia risponde con arresti e attacchi aerei nel Nord dell’Iraq
Dopo l’attacco ad Ankara al ministero dell’Interno del primo settembre, rivendicato dal Pkk, la Turchia risponde con arresti e attacchi aerei nel Nord dell’Iraq. Un’operazione delle squadre antiterrorismo ha individuato 26 persone «sospette» e ne ha arrestate 20 con l’accusa di proselitismo verso il Pkk, scrittura di lettere ai carcerati e sostegno finanziario al partito.
Nelle stesse ore le forze armate turche colpivano 20 obiettivi del Pkk, sulle montagne del Qandil, al confine iracheno. Il presidente turco Erdogan ha commentato: «Quando le condizioni saranno appropriate lanceremo un nuovo intervento militare per colpire i terroristi nelle loro case». Il presidente iracheno Abdul Latif Rashid denuncia non solo i raid, che hanno causato la morte di diversi civili, ma chiede ad Ankara «rispetto per la sovranità» dell’Iraq ricordando le «violazioni quotidiane nella regione del Kurdistan» iracheno.
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