Ci avevano messo un anno per allestire quelle tende in grande sfarzo. Era il 1971, a Persepolis, cuore storico dell’Iran del sud. Vassoi colmi di prelibatezze, arrivate dritte dalle cucine di Maxim’s a Parigi, sfilavano davanti ai leader di mezzo mondo, tra i drappeggi preziosi voluti dallo Scià Mohammed Reza Pahlavi per celebrare in pompa magna i 2500 anni dell’Impero persiano. Mentre una grande fetta di iraniani viveva praticamente in miseria, i banchetti continuarono per quasi quattro giorni e lo Scià – davanti alla tomba di Ciro il Grande, a Pasargade – si autoconsacrava discendente del padre dell’Impero, «re dei...