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Invertire la rotta europea

Appello a Liberi e Uguali Bisogna riaffermare la priorità dei nostri principi costituzionali sui trattati Ue, anche rimediando al vulnus creato con la riforma dell'art.81

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 24 febbraio 2018

Liberi e Uguali non sta riuscendo in quello che si era esplicitamente proposto, cioè chiamare a raccolta quel “popolo di sinistra” che sempre più numeroso ha abbandonato il Pd. Da un gruppo di intellettuali giunge un appello a dare un forte segnale di discontinuità con il passato, non solo quello recente: soprattutto quello che ha portato ad accettare le idee del neoliberismo e ad aderire al Trattato di Maastricht e agli accordi che ne sono seguiti, che quelle idee hanno messo in pratica.

Senza riconoscere gli errori del passato non si può proporre credibilmente un’alternativa. Il rapporto con l’Europa è oggi un problema che non si può eludere limitandosi ad immaginare che in un futuro indeterminato l’Ue possa diventare completamente diversa. Bisogna riaffermare la priorità dei nostri principi costituzionali sui trattati europei, anche rimediando al vulnus creato con la riforma dell’art.81, e da quella base ricostruire la possibilità di un pieno recupero delle leve di politica economica. Non si tratta di tornare al passato, ma di rimettere il paese su un sentiero per restituire speranza nel futuro.

Nicola Acocella, economista, univ. La Sapienza; Davide Antonioli, economista, univ. Chieti-Pescara; Lucio Baccaro, direttore Istituto Max Planck, Colonia; Roberto Balduini, dirigente, Roma; Annaflavia Bianchi, economista, univ. Ferrara; Luigi Bosco, economista univ. Siena; Sergio Cesaratto, economista, univ. Siena; Guglielmo Chiodi, economista, univ. La Sapienza;
Carlo Clericetti, giornalista, Roma; Massimo D’Angelillo, economista, Bologna; Massimo D’Antoni, economista, univ. Siena; Sebastiano Fadda, economista, univ. Roma 3; Daniele Girardi, economista, univ. del Massachusetts; Andrea Guazzarotti, costituzionalista, univ. Ferrara; Ugo Marani, economista, univ. Napoli L’Orientale; Salvatore Monni, economista, univ. Roma 3; Antonio Musolesi, economista, univ. Ferrara; Domenico Mario Nuti, economista, univ. La Sapienza; Leonardo Paggi, storico; Paolo Pini, economista, univ. Ferrara; Geminello Preterossi, Filosofo del diritto, univ. Salerno; Fabio Ravagnani, economista, univ. La Sapienza; Pasquale Santomassimo, storico, univ. Siena; Roberto Schiattarella, economista, univ. Camerino; Alessandro Somma, costituzionalista, univ. Ferrara; Antonella Stirati, economista, univ. Roma 3; Francesco Sylos Labini, fisico Centro Enrico Fermi, Roma; Mirco Tomasi, economista, Bruxelles; Leonello Tronti, economista, univ. Roma 3; Antimo Verde, economista, univ. Tuscia; Marco Veronese Passarella, economia, univ. Leeds; Paolo Piacentini, economista, univ. La Sapienza; Marzia Zanardi, pensionata, Bologna; Gennaro Zezza, economista, univ. Cassino e Levy Institute.

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