Condannato a 8 anni e 6 mesi per traffico internazionale di stupefacenti, un ragazzo italiano di 28 anni, Filippo il suo nome, è detenuto in Romania da 9 mesi in condizioni che sua madre definisce «sconvolgenti». La denuncia arriva da Nessuno tocchi Caino, che valuta il processo subito dal giovane «sommario» e «con il travisamento totale dei fatti avvenuti, intercettazioni non autorizzate e trascritte in modo indecente, così da espungere tutte le affermazioni a discolpa di Filippo».

La presidente Rita Bernardini parla poi di «un caso clamoroso di ingiustizia e di carcere inumano capitati a un ragazzo italiano di 28 anni che lo scorso anno aveva deciso con alcuni amici di recarsi al festival di musica Mamaia che ogni anno all’inizio di maggio si svolge a Costanza in Romania al Teatro estivo. Quella che doveva essere una vacanza, si è trasformata in un incubo. ancora in corso, sia per Filippo che per sua madre». E ancora: «Sconvolgenti le condizioni di detenzione: 24 in una cella di 35 mq, per wc un buco per terra, la possibilità di lavarsi una volta a settimana, condizioni igienico-sanitarie disastrose, per pasto una sbobba immonda e tante altre nefandezze che è possibile ascoltare dalla viva voce di una madre angosciata per la salute e la sopravvivenza di suo figlio».

Il carcere di Costanza viene definito da Nessuno tocchi Caino come «uno dei peggiori in Europa, più volte oggetto di condanna da parte della Corte Edu per trattamenti inumani e degradanti». Nella giornata di giovedì, sostiene l’associazione «il ragazzo ha subito violenze da parte di altri detenuti rischiando di essere accoltellato». Il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, ha annunciato di presentare un’interrogazione parlamentare sulla vicenda.