In Senato i testi dell’opposizione ma Fd’I li ferma con il ddl Zaffini
Legge Basaglia Sono quattro i ddl di riforma della legge 180/1978 sulla salute mentale depositati al Senato e uno alla Camera. Il primo, a firma dei senatori dem Alfredo Bazoli e Filippo […]
Legge Basaglia Sono quattro i ddl di riforma della legge 180/1978 sulla salute mentale depositati al Senato e uno alla Camera. Il primo, a firma dei senatori dem Alfredo Bazoli e Filippo […]
Sono quattro i ddl di riforma della legge 180/1978 sulla salute mentale depositati al Senato e uno alla Camera. Il primo, a firma dei senatori dem Alfredo Bazoli e Filippo Sensi, aveva già iniziato l’iter in commissione Affari sociali e sanità con le audizioni svoltesi tra giugno e luglio (tra gli esperti convocati anche il professor Fabrizio Starace, intervistato su il manifesto).
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«Basta col paziente ping-pong: la cura è un vestito su misura»Alla Camera il Pd ha depositato un testo identico a firma della deputata Debora Serracchiani. A Palazzo Madama, in commissione in sede redigente, era poi arrivato il ddl di Sinistra Italiana, depositato dai senatori Tino Magni e Peppe De Cristofaro. Solo dopo, la maggioranza di governo ha tentato dapprima di rallentare l’iter fino a quando, il 27 giugno, ha presentato altri due ddl: quello di Francesco Zaffini (Fd’I) e un altro della leghista Maria Cristina Cantù. Ora bisogna ricominciare da capo.
Mentre tutto il mondo dell’associazionismo, insieme a centinaia di singoli esperti e operatori del settore, ha lanciato un appello contro «i disvalori e i contenuti del ddL Zaffini» e per opporsi alla «deriva repressiva e neomanicomiale» della controriforma targata Fd’I. Nell’anno del centenario di Franco Basaglia (nato l’11 marzo 1924), l’appello «Fermare una tragica nostalgia di manicomio, e reagire» invita alla mobilitazione «anche in vista della II Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale convocata a Roma il 22 e 23 novembre 2024, che deve diventare un grande momento di lotta e di proposta per affermare la salute mentale per tutti».
«Alla fine delle audizioni – riferisce la senatrice dem della commissione Affari sociali Sandra Zampa, ex sottosegretaria alla salute nella scorsa legislatura, con il ministro Speranza – abbiamo saputo di questi altri testi. Dunque vanno riaperte le audizioni che saranno calendarizzate entro il 10 settembre». Secondo Zampa, il ddl Zaffini «dà priorità alla sicurezza, in un contesto drammatico, con pazienti abbandonati e familiari senza supporto – per non parlare delle carceri e delle Rems – invece di porre l’accento sulla cura. Fd’I vede il paziente solo come destinatario di controllo, custodia e diffidenza sociale derivate da una impostazione ipersecuritaria».
Secondo la senatrice Susanna Camusso, anche lei in commissione, «i ddl delle opposizioni avevano lo scopo di affrontare il tema, molto sofferto dopo il Covid, soprattutto nei giovani. Il punto era rimpinguare i fondi e cambiare le norme per sbloccare le assunzioni. In quei testi si insegue l’inclusione e la possibilità di permettere una vita attiva per non isolare il malato. Mentre i messaggi che invia la destra sono pericolosi: si respira la voglia di tornare ai luoghi di segregazione. Si identifica la malattia mentale come devianza e pericolo. Questo – conclude Camusso – è uno dei tanti provvedimenti che traducono in colpe da punire le fragilità delle persone».
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