In piazza a Roma, basta fondi alla guardia libica
«Sommersi e salvati» contro il finanziamento della guardia costiera libica. Un centinaio di persone in piazza san Silvestro a Roma per la manifestazione promossa, tra gli altri da Luigi Manconi […]
«Sommersi e salvati» contro il finanziamento della guardia costiera libica. Un centinaio di persone in piazza san Silvestro a Roma per la manifestazione promossa, tra gli altri da Luigi Manconi […]
«Sommersi e salvati» contro il finanziamento della guardia costiera libica. Un centinaio di persone in piazza san Silvestro a Roma per la manifestazione promossa, tra gli altri da Luigi Manconi e Roberto Saviano (anche «il manifesto» ha aderito) insieme a scrittori, artisti (Sandro Veronesi, Michela Murgia, Valeria Parrella, Ascanio Celestini, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco e Valentina Carnelutti), parlamentari e Ong quali Sea Watch, Medici senza Frontiere, Centro Astalli, le Acli, Con loro, Ero Straniero, A Buon Diritto, Open Arms, Mediterranea,Casa della Carità, Federazione delle Chiese Evangeliche, Amnesty International, CILD, ARCI, Oxfam, Terra!, Mediterranean Hope, Action Aid, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Legambiente Onlus, Intersos, Associazione Studi Giuridici Immigrazione, Baobab Experience, Alterego – Fabbrica dei diritti.
Dal palco la richiesta è stata tanto semplice quanto lontana dalle recenti scelte politiche, che hanno rinnovato i fondi per la quarta volta: bisogna «interrompere i finanziamenti alla cosiddetta guardia costiera libica, chiudere ed evacuare i centri di detenzione trasferendo i migranti fuori dalla Libia e promuovere corridoi umanitari per garantire protezione alle persone in fuga».
«Non tutta l’Italia si riconosce nella sciagurata decisione di rifinanziare la guardia costiera libica- ha detto dal palco Luigi Manconi – . L’Italia può fare di meglio e di più. Serve un ribaltamento della politica finora attuata».
Tra i politici che hanno aderito Massimiliano Smeriglio, Emma Bonino, Riccardo Magi, Gianni Cuperlo, Matteo Orfini, Laura Boldrini.
«Tutto questo tema dagli sbarchi all’integrazione va rivisto superando le leggi Salvini e il rapporto con la Libia. Ci abbiamo provato perché serve un riassetto complessivo sia della politica di provenienza che della gestione interna». Così Emma Bonino a margine del presidio in piazza San Silvestro a Roma contro le politiche sull’immigrazione del governo. «Si sta spargendo la fake news che gli immigrati portano il Covid – ha aggiunto – e per immigrati si intendono anche europei come romeni e bulgari. Tutta questa situazione che rischia di incancrenirsi va risolta anche con un pò di cuore che non guasta mai. Primo passo – ha aggiunto – quello di regolarizzare le situazioni lavorative reiterate. Penso che arriveranno a circa 200 mila ma rimangono fuori gli edili e altre categorie. La determinazione della piazza è che l’intero tema vada rivisto. I decreti sicurezza? Per ora non si è visto nulla – ha risposto la leader radicale – da settimane sento che il ministero dell’Interno sta lavorando. Aspetto ‘carta canta perché finora ho visto solo annunci».
«Come altri singoli e realtà organizzate ho aderito all’appello di Luigi Manconi ‘I sommersi e i salvatì per chiedere al Governo italiano e agli Stati europei di interrompere i finanziamenti alla cosiddetta guardia costiera libica, di chiudere ed evacuare i centri di detenzione trasferendo i migranti fuori dalla Libia e di promuovere corridoi umanitari per garantire alle persone in fuga di trovare protezione senza mettere a repentaglio la propria vita». Così in una nota Massimiliano Smeriglio, europarlamentare indipendente eletto nelle liste del PD. «Inoltre – aggiunge – sono fra i primi firmatari, insieme ai colleghi Pietro Bartolo e Pierfrancesco Majorino, di una lettera che molti fra noi europarlamentari indirizzeranno alla commissaria agli Affari interni Ylva Johansson. Soprattutto in questo periodo di emergenza Covid abbiamo bisogno al più presto di un coordinamento europeo delle operazioni di SAR e di un meccanismo obbligatorio di trasferimento delle persone che arrivano in Europa».
Per aderire all’appello: https://forms.gle/PgQSWiwyiLXnAiF57
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