«In pericolo barca con 250 migranti»
Alarm Phone Due imbarcazioni cariche di migranti in fuga dalla Libia si trovano in una situazione di pericolo nel Mediterraneo. A lanciare l’allarme è stata ieri la ong Alarm Phone. La prima […]
Alarm Phone Due imbarcazioni cariche di migranti in fuga dalla Libia si trovano in una situazione di pericolo nel Mediterraneo. A lanciare l’allarme è stata ieri la ong Alarm Phone. La prima […]
Due imbarcazioni cariche di migranti in fuga dalla Libia si trovano in una situazione di pericolo nel Mediterraneo. A lanciare l’allarme è stata ieri la ong Alarm Phone. La prima delle due imbarcazioni avrebbe a bordo 250 persone. «Dicono – hanno spiegato i volontari di Ap – di avere visto un drone Frontex sopra di loro e temono l’intercettazione da parte delle forze libiche. Hanno bisogno di essere salvati e condotto in un porto sicuro in Europa».
Ancora più drammatiche le condizioni in cui sta navigando la seconda imbarcazione sulla quale si troverebbero 33 persone in navigazione da più d due giorni. Tre migranti avrebbero già perso la vita. La ong ha aggiunto di aver allertato le autorità libiche, chiedendo soccorsi urgenti. «Nonostante le guardie costiere libiche abbiano informato Alarm Phone che verrà inviata una barca per assistere il gruppo di migranti, finora non sono stati effettuati soccorsi. La situazione a bordo è estremamente pericolosa e i migranti devono essere soccorsi senza ulteriori indugi», ha spiegato la ong. Nel frattempo, il primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibah ha parlato al telefono con il presidente tunisino Kais Saied per discutere questioni di reciproco interesse. I due leader hanno passato in rassegna la situazione dell’immigrazione clandestina, concordando sulla necessità di sforzi concertati e soluzioni rapide.
In Italia intanto proseguono gli sbarchi. La nave Geo Barents di medici senza frontiere è arrivata ieri a Marina di Carrara (Massa Carrara) dove ha potuto finalmente sbarcare 197 migranti tra quali 60 minori, 47 dei quali non accompagnati. I soccorritori hanno riscontrato diversi casi di disidratazione, persone affaticate e molti con forte stress psicologico. «I migranti sono stati soccorsi da imbarcazioni pericolose – ha spiegato Riccardo Gatti, responsabile delle operazioni di salvataggio della Geo Barents. – in quanto alcune erano di ferro e hanno una galleggiabilità ancor peggiore delle altre, che sono comunque precarie. La barca dalla quale abbiamo recuperato un piccolo di pochi mesi era quella messo peggio come galleggiamento».
Tante anche le storie di violenza ascoltate dal soccorritore a bordo della Geo Barents. «Abbiamo ripetute testimonianze di quanto siano gravi e tragiche le situazioni in Libia – ha sottolineato Gatti -, ma stiamo riscontrando anche racconti di situazioni terribili che avvengono in Tunisia».
Situazioni drammatiche sottolineate anche dall’assessore regionale alla protezione civile Monia Monni, secondo la quale molti dei migranti sbarcati ieri in Toscana provengono «dalle carceri della Tunisia. Medici senza frontiere ci ha detto che hanno evidenti segni di torture. Ci sono donne incinte con gravidanze a rischio, c’è un bimbo di due mesi, e un gran numero di minori, anche non accompagnati: non si può gestire in questa maniera scandalosa l’accoglienza delle persone», ha proseguito Monni.
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