Al quinto giorno dall’inizio dell’offensiva del generale Kalifa Belqasim Haftar la sua «cavalcata» su Tripoli assume sempre più i contorni di una guerra, con quasi tremila sfollati, famiglie intrappolate nelle case della periferia sud dove manca acqua e luce e infuriano i combattimenti, zone come la strada di Wadi Rabia dove le ambulanze della Mezzaluna rossa non riesce a raggiungere i feriti, il bilancio dei morti che si impenna oltre i 30, le crescenti difficoltà di rifornimenti, le richieste di tregua umanitaria da parte dell’Onu. Haftar aveva probabilmente ipotizzato che la sua sarebbe stata una operazione-lampo. Il suo comando aveva...