Immobili per protestare contro i «naufragi di Stato»
Sit in al Viminale Fermi, immobili davanti al Viminale. Uomini e donne con le mani rosse a simboleggiare il sangue dei tanti migranti morti in mare. Più di cento persone hanno risposto ieri all’appello […]
Sit in al Viminale Fermi, immobili davanti al Viminale. Uomini e donne con le mani rosse a simboleggiare il sangue dei tanti migranti morti in mare. Più di cento persone hanno risposto ieri all’appello […]
Fermi, immobili davanti al Viminale. Uomini e donne con le mani rosse a simboleggiare il sangue dei tanti migranti morti in mare. Più di cento persone hanno risposto ieri all’appello lanciato su WhatsAp per una manifestazione contro «i naufragi di Stato» e le politiche di chiusura verso i migranti del ministro degli Interni Salvini. Come modello per il sit in è statao scelto «Duran Adam», dal turco, uomo fermo, la protesta che ha preso piede in Turchia durante le manifestazioni di Piazza Taksim contro il presidente Recep Tayyip Erdogan . Gli attivisti raggiungono un determinato luogo e si fermano, chi a braccia conserte, chi con le mani in tasca, restando immobili per quindici minuti.
Ieri questo tipo di protesta è arrivata anche in Italia. L’ha organizzata la rete spontanea #restiamoumani già protagonista del sit-in non violento al Ministero dei Trasporti dello scorso 7 luglio. Il messaggio whatsapp dava appuntamento alle 17 per un primo assembramento al Teatro dell’Opera per poi dirigersi senza bandiere e senza simboli ma con le mani dipinte di rosso in segno di protesta per le 1500 vittime nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno verso il Viminale. I manifestanti sono entrati nel cortile interno del ministero dell’Interno ma sono stati invitati dalle forze dell’ordine in borghese a uscire e a spostarsi dall’altro lato della piazza perché la manifestazione non era autorizzata. All’altezza del Teatro dell’Opera un centinaio di persone si sono immobilizzati per circa un quarto d’ora, come i manifestanti turchi di Piazza Taksim, con le mani tinte di rosso alzate, per protestare contro «le menzogne del governo sul tema delle migrazioni» e la politica dei porti chiusi «che lasciano i migranti in mare».
Tra i presenti al sit-in i parlamentari Luca Pastorino (Leu) e Riccardo Magi (Radicali italiani), il consigliere regionale radicale Alessandro Capriccioli, il giornalista Goffredo Fofi, esponenti dell’Arci, della Casa Internazionale delle Donne, dell’associazione «A buon diritto» e alcuni attivisti di Greenpeace e della ong Seawatch, impegnata nel soccorso in mare dei migranti.
Oggi a Napoli, invece, si terrà l’iniziativa «Terra!#ApriteiPorti” alla stazione marittima del porto organizzata dal comune. La giornata sarà divisa tra tavoli tematicisulle buone pratiche d’accoglienza, sulla gestione dei flussi migratori e un’assemblea plenaria nel pomeriggio per le conclusioni.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento