Il coronavirus ha raggiunto gli uffici della Casa bianca: due membri dello staff in quarantena perché positivi al test per il Covid-19. Questo ha portato in quarantena anche tre funzionari sanitari, tra cui Anthony Fauci, che ha avuto contatti con un membro dello staff infetto.

Oltre a Fauci sono in isolamento Robert Redfield, capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), e Stephen Hahn, direttore della Food and Drug administration (Fda). Il vice presidente Mike Pence è in auto isolamento ma, ci tiene a precisare, non è una quarantena ed è negativo al tampone.

Viste le vaste risorse a disposizione della Casa bianca, incluso l’accesso illimitato ai test rapidi, altri luoghi di lavoro molto meno protetti e monitorati potrebbero avere difficoltà a impedire la trasmissione del virus quando l’economia inizierà a riaprire.

Di riapertura se ne parla in tutti gli Stati, anche in quelli più colpiti e cauti come New York dove il governatore Andrew Cuomo ha annunciato il piano per la seconda fase che comincerà il 15 maggio. Non riguarda tutto lo Stato ma solo le zone dove non si registrano nuovi casi da due settimane e gli ospedali hanno il reparto di terapia intensiva sotto controllo.

Si parla di riautorizzare le attività economiche non di prima necessità seguendo le stesse modalità di quelle già aperte, come i ristoranti tramite asporto e consegna a domicilio. New York city non è nella lista delle città che riapriranno. Il sindaco De Blasio ha confermato che resterà in lockdown: non ci sono le basi per ipotizzare una ripresa delle attività.

Al contrario di ciò che accade nel resto dello Stato De Blasio organizza la risposta alla pandemia in modo diverso, isolando i positivi con sintomi lievi in alberghi, al di fuori dei loro nuclei familiari, dove vengono monitorati quotidianamente da personale addestrato e assunto dalla municipalità.

«Vi ho sempre detto la cruda verità – ha detto De Blasio – Questo virus ha mostrato e esacerbato le disparità economiche e sociali. È cruciale ripensare al sistemo sanitario. Questa città si deve convertire al medicare for all, la sanità pubblica. Un sistema sanitario che include anche chi non è assicurato. Questa è una missione a cui mi dedicherò con la devozione che vedo negli ospedali. Una missione a cui ci dedicheremo tutti insieme».