La procura di Catania ha archiviato la sua inchiesta sull’uscita del video che ritraeva la giudice Iolanda Apostolico a una manifestazione davanti alla nave Diciotti nell’agosto del 2018. Secondo i pm non sarebbe stato fatto alcun dossieraggio: le immagini, poi pubblicate da Salvini sui suoi social con conseguente diluvio mediatico sulla giudice, sono state girate da un carabiniere in servizio quel giorno ma «non per motivi di servizio». Quando poi Apostolico è salita agli onori delle cronache per aver disapplicato il decreto Cutro facendo uscire da un Cpr alcuni richiedenti asilo, il carabiniere avrebbe recuperato il filmato e lo avrebbe messo in una chat «non diservizio». È da lì poi che il tutto sarebbe arrivato fino al vicepremier. Il fatto, ad ogni buon conto, non costituisce reato.

Restano comunque le conseguenze: decine di messaggi e di post anche molto minacciosi sui social network all’indirizzo della giudice. Lo sottolinea il leader di Si Nicola Fratoianni: «Se non vi è stato dossieraggio istituzionale corrisponde al vero questa notizia non può che essere positiva. Rimane il fatto che grazie a quel video la destra ha operato per settimane in un’azione sistematica di linciaggio mediatico di un magistrato». Appresa la notizia da destra si sono levate diverse voci a irridere i non pochi scandalizzati dall’uso strumentale che Salvini e i suoi hanno fatto della vicenda.

«Un carabiniere ha fatto un video, e poi dopo alcuni anni lo manda su alcune chat in cui c’è pure un altro carabiniere ora deputato della destra. È evidente l’uso strumentale che ne è stato fatto. Sono piuttosto gli italiani a esigere le scuse da questa destra: per le figure che stanno facendo fare al nostro Paese- conclude Fratoianni- con parlamentari pistoleri alle feste di Capodanno, con ministri come Santanchè e con sottosegretari come Sgarbi».

Intanto, prosegue l’offensiva del governo sulla giustizia: dopo che la maggioranza (con il supporto di Italia Viva) ha cancellato il reato di abuso d’ufficio, ha accolto un ordine del giorno della Lega contro la legge Severino e ha depotenziato il reato di traffico d’influenze durante il primo giorno di votazioni in commissione sul Ddl Nordio, ieri mattina la riunione sul secondo articolo – quello sulle intercettazioni – è durato appena un’ora, con i lavori che proseguiranno questa mattina.