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Il «test» del Mar nero: un corridoio temporaneo per portare grano in Asia e Africa

Shoigu e Kim foto ApShoigu e Kim foto Ap

Il limite ignoto La settimana prossima Zelensky all'Onu. Intanto Shoigu sfoggia con Kim Jong-un gli aerei militari russi

Pubblicato circa un anno faEdizione del 17 settembre 2023

La settimana prossima per il presidente Zelensky sarà l’ennesimo banco di prova. Il leader ucraino atterrerà negli Usa e parlerà all’Assemblea generale dell’Onu prima di incontrare il presidente Biden e, probabilmente, di parlare di fronte al Congresso. Aiuti e sicurezza militare saranno al centro dei colloqui, ma gli analisti fanno notare che la visita di Zelensky potrebbe essere una mossa dell’amministrazione Usa per rinsaldare il fronte pro-ucraino in seno all’Onu e al Congresso stesso. Il contesto sul campo fatica a mutare, nonostante qualche sporadico successo delle forze armate di Kiev, e il rischio che la «stanchezza da guerra» conquisti sempre più ampie fette delle opinioni pubbliche occidentali è reale.

Siamo a un punto molto delicato del conflitto, con l’autunno alle porte e un probabile raffreddamento delle manovre militari su tutti i fronti aperti, motivo per cui Zelensky ha deciso di impegnarsi in prima persona. Cercherà di far convergere nuovamente gli alleati sul «piano di pace in 10 punti» che non prevede concessioni alla Russia, spera in uno sblocco della fornitura sistemi di lanciarazzi Atacams, che finora Washington ha sempre rimandato, e tenterà nuove vie per continuare a esportare grano.

RIUSCIRE a vendere cereali per l’Ucraina è un modo per continuare a mantenere una certa autonomia, per avere introiti da utilizzare nella gestione dello stato, in altri termini, per non fallire. Ecco perché la notizia che ieri «due navi mercantili si sono dirette ai porti ucraini utilizzando un corridoio temporaneo nel Mar Nero, in modo da poter caricare grano destinato ai mercati dell’Africa e dell’Asia» diffusa dal ministro per le infrastrutture ucraino, Oleksandr Kubrakov, è molto importante. Le navi in questione battono bandiera di Palau e i membri dell’equipaggio provengono da Turchia, Azerbaigian, Egitto e Ucraina. Ufficialmente, «al porto di Chernomorsk verranno caricate quasi 20.000 tonnellate di grano per l’Africa e l’Asia», spiega Kubrakov, ma si sa che nessuno di questi viaggi è sicuro in quanto la Russia ha annunciato di non essere d’accordo con alcun «corridoio sicuro» e che, quindi, «le navi in transito nel Mar nero potrebbero essere considerate ostili». Con tutte le conseguenze che tale valutazione implica. È evidente che questo primo carico è utilizzato come test e ci si aspetta che le compagnie assicurative ne osservino l’esito con estrema attenzione.

INTANTO l’intelligence di Kiev sostiene che Ramzan Kadyrov, il leader della Cecenia alleato di Putin, sarebbe entrato in coma in questi giorni a causa di una patologia non specificata.
Un altro capo di stato, invece, tesse la sua tela diplomatica. L’autocrate nordcoreano Kim Jong-un si trova ancora in territorio russo e ieri è stato ospite del ministro della Difesa, Sergei Shoigu, che ha mostrato al presidente tre aerei strategici russi, «parte della componente aerea delle forze nucleari strategiche» e i missili ipersonici Kinzhal caricati sui caccia Mig-31K, fiore all’occhiello della tecnologia militare di Mosca. Il Direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi si è espresso duramente al riguardo: «Non riesco a concepire che ci si impegni in scambi commerciali o di tecnologia di armi nucleari con un paese che ha una relazione così problematica con il regime di non proliferazione come la Corea del Nord». Poco dopo, da oltreoceano, il capo di stato maggiore congiunto, Mark Milley, ha invece sminuito l’alleanza Russia- Pyongyang, dichiarando che le forniture di munizioni a Mosca «probabilmente non faranno una grande differenza».

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