Ritratto dell’artista Foto di Violeta Mayoral

Fra gli eventi collaterali dela Biennale Arte 2022, c’è il padiglione dedicato alla Catalogna affidato all’artista Lara Fluxà, classe 1985, che nella sua installazione LLIM  fa sposare due elementi apparentemente agli antipodi, come l’acqua e il vetro (peraltro lei stessa, dopo studi artistici, si è specializzata nella lavorazione del vetro con vari corsi di soffiatura). La mostra, che consiste in una opera site specific presso i Docks Cantieri Cucchini (per la cura di Oriol Fontdevila), presenta un sistema di serbatoi dalla forma organica che, tramite un reticolo di pompaggi e microprocessori, prende acqua dal Canale di san Pietro, rigenerando in modo quasi alchemico la laguna stessa, movimentandone i fondali e le numerose sedimentazioni.Il circuito di “tubature corporee” diventa così una creatura vivente, muta col pasare del tempo e con gli “accidenti” che incontra nella diversa composizione di materie che pullulano nelle acque dei canali veneziani. Contemporaneamente, fra flussi e riflussi, rimanda alla fragilità della vita terrestre e inventa uno scrigno di biodiversità in aperto dialogo con la sofferenza del nostro pianeta