La cospirazione sediziosa è un reato rilevante e assai poco praticato dai tribunali americani. Versione mite del più grave tradimento, comporta “non più di 20 anni” di prigione. E di seditious conspiracy è stato incriminato il leader della milizia Proud Boys, Enrique Tarrio – come prima di lui, il leader della milizia Oath Keepers, Elmer Rhodes. Secondo tutti i precedenti, dovrebbero cavarsela: negli ultimi ottant’anni, solo quattro formazioni fascio-razziste sono state incriminate per cospirazione sediziosa, e sono state sempre assolte.

Il primo bersaglio della versione primigenia di questo reato fu il leader antischiavista John Brown, quello che giace nella tomba là nel pian – l’esecuzione arrivò prima, era il 1859. La sedizione fu imbracciata da leggi del ’18 e del ’40 con cui gli Usa estirparono i sindacati radicali che minacciavano l’industria delle forniture di guerra. Più recentemente, e senza guerre di mezzo, la cospirazione sediziosa funzionò benissimo per garantire condanne tombali agli indipendentisti di Puerto Rico, che nel 1980 si presero 90 anni a testa, contro il gruppuscolo comunista Freedom Front, otto persone nel loro momento migliore (50 anni a testa), e contro lo “sceicco cieco Omar Abdel Rahman che ordinò il primo attentato contro le Torri Gemelle, quello col furgone di esplosivo nel ’93 (ergastolo, morto in carcere).

È con le ultradestre che la cospirazione sediziosa non funziona mai. La milizia suprematista bianca del Michigan chiamata The Order venne incriminata nel 1987 con i piani per mettere bombe a Washington e cianuro nell’acqua di New York: tutti assolti. I patrioti fondamentalisti Hutaree pianificavano di uccidere giudici per lottare contro l’Anticristo: assolti. E la milizia Wolverine Watchmen che cercò di rapire la governatrice del Michigan che decise alcuni lockdown? Due assolti e due processi annullati – lo scorso 8 aprile, non vent’anni fa.