Papa Francesco esprime ancora una volta il proprio sostegno all’organizzazione non governativa Mediterranea, impegnata nel salvataggio in mare dei migranti. E risponde indirettamente alle critiche che nei giorni scorsi erano arrivate da alcuni giornali di destra e che avevano tirato in ballo la Cei, il cardinale Zuppi, alcuni vescovi e lo stesso Bergoglio.

«Saluto il gruppo di Mediterranea Saving Humans che è qui presente e che va in mare a salvare i poveretti che fuggono dalla schiavitù dell’Africa. Fanno un bel lavoro questi, salvano tanta gente», ha detto ieri mattina il pontefice, al termine dell’udienza generale in Vaticano, prima di parlare delle guerre («sono una sconfitta, guadagnano solo i fabbricanti di armi») e di invocare la pace in Palestina.

Poche parole rivolte alla delegazione della ong presente in aula Paolo VI – fra gli altri c’erano Luca Casarini e don Mattia Ferrari – che costituiscono in un certo senso una replica all’inchiesta di Panorama e alla campagna stampa della Verità e del Giornale che da fine novembre hanno consumato litri di inchiostro e occupato decine di pagine per raccontare come la Chiesa italiana ha aiutato economicamente Mediterranea, accusando i vescovi di essersi fatti raggirare e spillare quattrini dai dirigenti della ong. Era stato coinvolto anche il papa: «Lo scandalo fa infuriare Francesco che ora vuole una verifica interna», titolava il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. Le affermazioni di ieri mostrano però un pontefice tutt’altro che infuriato.

«Il saluto e il riconoscimento di papa Francesco ci riempie di gioia e ci dà forza. Lui è sempre stato al nostro fianco, soprattutto non dimentica mai i fratelli e le sorelle che sono rinchiusi nei lager libici, che vengono fatti affogare nel Mediterraneo quando potrebbero essere soccorsi, che vengono deportati nel deserto per obbedire agli ordini europei di respingerli», commentano da Mediterranea al termine dell’udienza a cui hanno partecipato insieme ai ragazzi di un Centro di salute mentale napoletano, dove si realizzano anche dei presepi – uno è stato donato a Bergoglio – per raccogliere fondi per la ong. «Il papa ci ha dimostrato grande affetto e sostegno. Ci ha detto: coraggio tornate in mare a salvare vite», ha dichiarato Casarini. «Papa Francesco pensa alle cose concrete, il Mediterraneo è sempre più un cimitero senza croci. Sono oltre 2.500 i morti accertati da inizio anno, ma nella realtà sono molto di più. L’ultimo naufragio nei giorni scorsi poteva essere evitato. Dal rapporto Onu di oggi arriva la conferma che la Libia non è un porto sicuro, i migranti vengono torturati. I trafficanti vanno cercati in quei governi che noi purtroppo finanziamo».

Ieri intanto è stato firmato un nuovo protocollo d’intesa tra Viminale, Farnesina, Unhcr, Arci, Comunità Sant’Egidio e Federazione delle Chiese evangeliche in Italia che, attraverso i corridoi umanitari, in tre anni consentiranno a 1.500 rifugiati di essere evacuati dalla Libia e accolti in Italia.