Non è ben chiaro a cosa si riferissero i media italiani quando qualche settimana fa raccontavano del «metodo israeliano» per contrastare la diffusione del coronavirus e attenuarne i riflessi, altrimenti devastanti, per l’economia. Quel «metodo» non si è visto. Di fronte ai numeri del contagio in rapida crescita nel paese, il premier Netanyahu ha adottato il «metodo italiano», o «cinese», ordinando alla popolazione di restare in casa, ha fermato buona parte delle attività economiche, ha proibito le attività pubbliche (incluse le preghiere), ha dichiarato «zone rosse» alcune aree e la città di Bnei Brak, popolata da circa 200mila ebrei ultraortodossi,...