«È caduto, si è rotto il naso e ha perso molto sangue. È depresso, e ha tra l’altro problemi di termoregolazione. La situazione è molto grave». Le condizioni di salute dell’anarchico Alfredo Cospito sono peggiorate, dopo quasi cento giorni di sciopero della fame che il detenuto ha intrapreso contro il regime di 41 bis cui è sottoposto da otto mesi. A riferirlo è stata ieri la dottoressa Angelica Milia dopo averlo visitato nel carcere Bancali di Sassari. «Ha sempre molto freddo perché la termoregolazione è andata», ha riferito il medico personale di Cospito a Radio Onda d’Urto, emittente di Brescia con la quale, secondo il Dap, la dott.ssa Milia non avrebbe dovuto più parlare pena il divieto di visitare il suo paziente.

«Ha avuto l’idea – continua il medico – di farsi una doccia alle 23:30 e, a causa di un crollo della pressione, è caduto sul piatto della doccia e si è fratturato il naso. L’emorragia è stata forte. La situazione è in discesa, può correre il rischio di vita da un momento all’altro». Secondo il medico, Cospito «non riesce a camminare quasi più, e per questo fa uso della sedia a rotelle: questo lo deprime molto».

Daniela De Robert, numero due del Garante nazionale dei detenuti, auspica il trasferimento in un centro clinico adatto: «Il fatto che abbia scelto di rifiutare l’alimentazione forzata complica le cose ma va messo in una struttura dove possa essere seguito in maniera adeguata. Ci sono reparti ospedalieri anche all’interno del 41bis, i cosiddetti Sai, Servizio assistenza intensificata, oppure si può prevedere un ricovero in ospedale in strutture attrezzate anche per accogliere persone in regime di massima sicurezza. L’amministrazione deve attrezzarsi». Intanto si moltiplicano gli appelli affinché intervenga il ministro Nordio, mentre Avs si rivolge direttamente al presidente Mattarella per salvargli la vita.