La fuga dall’Afghanistan come unica via possibile per salvarsi. Operazioni (anche italiane) per portare fuori dal Paese chi rischia la vita per aver collaborato, a vario titolo, con gli occupanti sono in atto sottotraccia e la delicatezza dell’operazione impone il silenzio. «Quel che è certo – ci dice Afgana, associazione di sostegno alla società civile – è che tutto quello che si sta muovendo in questa direzione si deve alla mobilitazione della società civile, delle ong italiane attive nel paese e dei tanti che hanno creduto nella possibilità che l’Afghanistan cambiasse marcia». E IN EFFETTI gli appelli per aprire ponti...