Chiedono di colmare un vuoto legislativo che riguarda lo status giuridico delle coppie omosessuali e che inevitabilmente finisce per penalizzare anche i loro figli. Un rischio reso concreto dalla circolare con cui a marzo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha imposto ai sindaci lo stop alla registrazione all’anagrafe dei bambini figli di coppie omogenitoriali. Per questo più di 200 tra sindaci e amministratori locali, in maggioranza di centrosinistra ma non solo, domani mattina alle 10,30 si vedranno al teatro Garignano di Torino chiamati dal sindaco Stefano Lo Russo. «Insieme contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, unite e uniti per i diritti di tutte le famiglie», hanno scritto nel manifesto di convocazione. «L’obiettivo – spiega il sindaco di Bologna Matteo Lepore, tra i promotori dell’iniziativa – è affermare che c’è la necessità di una legge e quindi muovere il parlamento su un bisogno riconosciuto anche dalla Corte costituzionale di legittimare gli interventi delle nostre anagrafi e dei Comuni nel garantire innanzi tutto i diritti dei bambini e delle bambine figli di coppie omogenitoriali. E la prima cosa che vogliamo fare è propri questa: accendere un faro su una questione, che per noi è prima di tutto giuridica, di diritti e di bisogni».

Nella vostra piattaforma indicate il matrimonio egualitario come uno dei modi per risolvere il problema delle registrazioni.
Pensiamo che possa essere la soluzione migliore per riempire un vuoto legislativo visto che ci sono tribunali che si sono espressi in maniera difforme tra di loro: Comuni ai quali è stato chiesto procedere con le trascrizioni e in altri invece nei quali ci sono state delle impugnazioni che le hanno annullate. Il matrimonio egualitario permette di riconoscere gli stessi diritti e gli stessi doveri alle coppie etero così come alle famiglie omogenitoriali, non entra nel merito della surrogata in Italia, ma supera definitivamente una discriminazione che è evidente.

Questo significa che finché non ci sarà il matrimonio egualitario non farete le trascrizioni?
No, a Bologna le stiamo facendo. In particolare io ho scelto di portare avanti solo le coppie di donne perché dopo la sentenza 2019 della Corte di cassazione per le coppie di uomini c’è l’ipotesi di un ricorso della surrogata all’estero. E’ chiaro quindi che continueremo finché non ci saranno delle impugnazioni o interventi giurisprudenziali.

Temete un intervento del governo?
Io credo che il governo debba rendersi conto che esiste un parlamento e che c’è un ruolo legislativo di svolgere. I sindaci fanno parte della Repubblica italiana e applicano le leggi. Quando queste non sono chiare è evidente che dobbiamo mettere al primo posto i diritti della persona. Questo dice la nostra Costituzione e tra l’altro anche la Corte europea dei diritti dell’uomo. E’ evidente che, come per tante altre questioni che riguardano i diritti civili, il nostro paese rimane incapace a livello parlamentare di dare delle risposte: penso al fine vita, ad esempio, che è un’altra questione attorno alla quale i giudici sono arrivati prima della politica.

Nelle scorse settimane avete chiesto un incontro con la premier Giorgia Meloni. Avete ricevuto segnali da parte del governo?
Da parte della premier non abbiamo avuto risposta, da parte del governo solo dichiarazioni a mezzo stampa che mi fanno pensare che in fondo il vero timore sia il riconoscimento della paternità e dalla maternità per le coppie omogenitoriali. Non si vuole ammettere che anche in Italia possono sposarsi e possono avere figli. Io credo che anche su questo ci sia all’interno della stessa maggioranza una spaccatura.

Come sindaci avete detto di essere pronti a disobbedire alla circolare Piantedosi. Lo farete davvero?
Non ho ricevuto nessuna circolare e in ogni caso io non intendo disobbedire. Io sto portando avanti le trascrizioni che ritengo siano coerenti con la Costituzione e la legge italiana per quella che è l’interpretazione che noi stiamo dando, considerando che tutte le trascrizioni che noi facciamo ormai da più di cinque anni sono trascrizioni che una per una sono state inviate alla procura e alla prefettura e nessuno mai ha eccepito nulla.

Che messaggio arriverà domani dalla vostra iniziativa?
Che esiste una largo consenso sul riconoscimento della possibilità di adottare e di fare le trascrizioni per le coppie omosessuali. Tutti i sondaggi dicono che oltre il 70% degli italiani è favorevole, con un consenso che è molto trasversale tra partiti politici e aree politiche. E che è arrivato il momento che anche il parlamento sia all’altezza del progresso e dei valori democratici di questo paese.

Ha fiducia che l’attuale maggiorana in parlamento possa affrontare una questione come questa?
Penso che per questo argomento come per altri le spaccature di questa maggioranza diventeranno delle voragini e sicuramente non potranno risolvere facilmente le loro contraddizioni se non danno delle risposte al paese. E di fronte a queste richieste forti che arrivano dal basso non potranno voltarsi dall’altra parte.