Dieci anni fa, in una calda notte d’agosto in cui l’attenzione del pianeta era concentrata sull’inaugurazione delle olimpiadi di Pechino, scoppiava improvvisa «la piccola Guerra che scosse il mondo»: la Georgia tentava di riconquistare manu militari la provincia ribelle del Sud Ossezia offrendo alla Russia il palcoscenico che cercava per riaffermarsi come grande potenza sovrana. La svolta nel 2004 quando la cosiddetta «rivoluzione delle rose» portò al potere in Georgia il neo-laureato negli Usa Mikhail Saakashvili. Dopo gli anni di stagnazione di Eduard Shevarnadze, il nuovo regime corrispondeva sì alla volontà popolare di cambiamento ma costituiva anche parte del progetto...