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Il duello tra Grillo e Conte arriva alle carte bollate

Il duello tra Grillo e Conte arriva alle carte bollateGiuseppe Conte e Beppe Grillo – Ansa

5 Stelle Dal fondatore lettera di diffida al leader. Che minaccia di tagliargli i 300 mila euro annui del contratto di consulenza. I sospetti sul ruolo di Virginia Raggi

Pubblicato 20 giorni faEdizione del 17 settembre 2024

Beppe Grillo e Giuseppe Conte sono alle carte bollate. È quanto emerge, dopo alcuni passaggi rocamboleschi che per certi versi (soprattutto dal lato del fondatore) rappresentano la nemesi del mito della trasparenza assoluta attorno al quale il Movimento 5 Stelle si era costituito.

TUTTO NASCE due giorni fa. Grillo aveva fatto filtrare il suo disappunto per una lettera ricevuta da Conte e aveva deciso di sfidare l’ex premier a renderne pubblici «in tempi brevi» i contenuti dell’intero carteggio. Si diceva «determinato ad andare fino in fondo per far valere le sue buone ragioni a difesa dei valori con cui ha fondato insieme a Gianroberto Casaleggio il M5S». Nel pomeriggio di ieri, sul sito del Corriere della sera è comparsa la missiva di Conte. Da via Campo Marzio, quartiere generale dell’attuale dirigenza contiana, fanno sapere che non sono loro ad aver divulgato il testo. Per un motivo che è sostanziale: la lettera dell’ex premier e attuale leader è una risposta a una diffida di Grillo che sarebbe arrivata nella casella postale del M5S lo scorso 5 settembre con la quale Grillo arriva a mettere in discussione la legittimità dell’assemblea costituente stessa. Ciò indica che è finito il tempo delle schermaglie preliminari: lo scontro tra i due è arrivato alle vie legali. Ecco perché il testo firmato da Conte presenta anche alcuni termini in gergo avvocatese (come «malleveria», l’impegno preso da colui il quale si fa garante di un contratto, o «dominicale», sinonimo un po’ desueto di padronale) cui Conte ci ha abituato: non appartengono alla grammatica del dibattito politico e tanto meno al vocabolario dei 5 Stelle. E ancora: chi ha reso pubblica la lettera? I contiani rispondono dicendo che era stata inviata solo al fondatore e, per opportuna conoscenza, ai membri del comitato di garanzia Roberto Fico, Virginia Raggi e Laura Bottici. Più fonti sostengono che la suggeritrice sia l’ex sindaca di Roma, contraria allo schieramento del M5S con il centrosinistra. Altri indizi che portano da quella parte: Grillo si avvarrebbe della consulenza legale di Pieremilio Sammarco, presso il quale studio Raggi ha svolto il praticantato.

CONTE DEFINISCE le prese di posizioni di Grillo contro l’assemblea costituente e i vincoli ad essa posti come «del tutto incompatibili con gli obblighi da te assunti». Il riferimento è ai trecentomila euro che il fondatore prende ogni anno dal M5S: «Ciò mi obbliga a valutare possibili iniziative dirette a sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento derivanti dalla malleveria, e il recesso dai contratti di pubblicità e comunicazione», è la minaccia di Conte. Dalle sue fila, per altro, ci tengono a far sapere che quei soldi che Grillo percepisce sono patrimonio degli iscritti e dei sostenitori del M5S, come a dire che il leader sta difendendo anche i loro interessi. «Vorrei segnalarti – prosegue Conte – che le tue reiterate esternazioni pubbliche stanno accreditando agli occhi della opinione pubblica una concezione ‘dominicale’ del Movimento, considerato che una singola persona, per quanto essa sia il meritevole ‘fondatore’, pretende di comprimere il confronto deliberativo all’interno dell’associazione, contrastando in modo plateale il valore fondamentale che ha ispirato la nascita e lo sviluppo del Movimento stesso: il principio democratico e della libera partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Questa tua condotta, che sta alimentando il dibattito pubblico con connessi accenni a futuri contenzioni legali e a potenziali scissioni, rischia di appannare le energie e l’entusiasmo che questo processo costituente sta liberando, con il risultato di compromettere gli sforzi che una intera comunità sta portando avanti per rilanciare l’azione politica del M5S, coinvolgendo anche i simpatizzanti non ancora iscritti».

LO SCONTRO è tutto qui: Grillo accusa Conte di volersi cucire attorno un partito personale, Conte considera che il ruolo di Grillo non è preponderante rispetto al volere degli iscritti. Lo si capisce quando l’ex premier evidenzia quelle che a suo giudizio sono «gravi inesattezze ed evidenti distorsioni» sul ruolo e sui poteri del garante che «si risolvono in una moral suasion, ma non si estendono all’esercizio di un supposto diritto di veto». Grillo invece ha posto come paletti nome, simbolo e tetto dei due mandati. L’ex premier gli ricorda che per l’appuntamento del 19 e 20 ottobre la sua incursione avrà pochissimi margini di manovra visto che «nessuna norma statutaria è sottratta a possibili modifiche e/o revisioni da parte dell’assemblea; la stessa Carta dei principi e dei valori è in astratto modificabile». Il limite del doppio mandato, poi, «è contenuto nel codice etico (in sé sottratto al tuo potere di interpretazione autentica), anch’esso modificabile tramite consultazione in rete». Tuttavia, secondo Conte «nessuna preclusione può essere imposta al potere deliberativo dell’assemblea su nessuno dei temi». semblea su nessuno dei temi».

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