«Il giorno di ferragosto molti di noi si sono svegliati come se fosse un giorno qualsiasi. E invece una intera generazione di afghani, un paese in cui il 70% della popolazione ha meno di 30 anni, hanno dovuto scegliere di lasciare tutto, all’improvviso». A parlare è Sahraa Karimi, regista afghana 38enne. Cineasti sotto minaccia e, in generale, artisti afghani ai quali sono attualmente negati corridoi umanitari e la garanzia della concessione di status di rifugiati politici, oltre che la preoccupazione per il loro futuro e la necessità di provvedere alla loro sistemazione una volta giunti in Europa: la Biennale ha...