Negli Stati uniti è arrivato il Natale più freddo da decenni, con una tempesta di neve che ha causato la morte di 48 persone solo nello Stato di New York e ne ha lasciate un milione e mezzo senza corrente e senza riscaldamento con le temperature percepite scese a -25 gradi.

La bufera di neve, che i meteorologi hanno descritto come un “ciclone bomba”, vale a dire una tempesta che si intensifica rapidamente, ha fatto precipitare le temperature proprio durante il periodo natalizio, come aveva preannunciato il servizio meteorologico nazionale, avvertendo che più di 200 milioni di persone, dalla zona dei Grandi Laghi vicino al Canada, fino al Rio Grande lungo il confine con il Messico, circa il 60% della popolazione Usa, sarebbero state sotto qualche forma di allerta meteorologica.

E L’ALLERTA non è ancora rientrata: anche se il numero di persone senza corrente elettrica è sceso a 200mila, le strade rimangono ancora impraticabili e si prevedono ulteriori 40 o 60 centimetri di neve nella zona nord dello stato di New York, che resta la più colpita.

I soccorritori stanno facendo turni doppi per liberare le persone intrappolate nelle auto e chi è bloccato nei rifugi e le case di cura, dove stanno finendo le scorte di cibo.

La zona di Buffalo è quella maggiormente interessata da questa potente corrente artica che ha provocato il caos dallo stato di Washington alla Florida, e che ha coinvolto anche il Maine, il Texas e la Virginia.

Le condizioni meteorologiche estreme hanno causato la cancellazione di 2.600 voli portando gli aeroporti nel caos in un periodo in cui in molti avevano in programma spostamenti e vacanze.

L’Aviation Weather Center ha emesso un avviso segnalando la presenza di gravi turbolenze su gran parte del New Jersey, New York orientale, tutto il Connecticut, il Rhode Island, il Massachusetts, il Vermont e il New Hampshire e le parti meridionali del Maine.

IN QUESTO QUADRO, quando la vice sindaca di New York Lorraine Grillo ha dichiarato che il sindaco Eric Adams “è andato in vacanza, ma sta seguendo la gli sviluppi anche se non da qui”, sono iniziate a piovere critiche.

Di Adams non ci sono notizie, non si sa nemmeno esattamente dove sia, come ha sottolineato The Gothamist, il principale portale di notizie online di New York City: “Eric Adams non si trova da nessuna parte mentre i newyorkesi sono al gelo, le strade sono ghiacciate e mentre parti della città si sono allagate. Adams non è l’unico sindaco ad andarsene quando le temperature scendono. Nel 2010, l’ex sindaco Michael Bloomberg era stato molto criticato per essersi assentato durante una bufera di neve invernale che aveva colpito la città durante il fine settimana di Natale. Il New York Times in seguito rivelò che Bloomberg era alle Bermuda”.

Non si sa se Adams abbia deciso di portare la famiglia ai Caraibi per evitare la morsa di freddo della sua città, dove non è caduto un fiocco di neve proprio perché le temperature sono talmente rigide da non consentire nevicate.

LA SITUAZIONE a New York city è quella delle fontane gelate, dei tavolini dei dehors dei ristoranti coperti da una patina di ghiaccio, e un odore di legna bruciata per le strade, visto che i molti camini ancora funzionanti nelle case newyorkesi sono stati attivati, non per ragioni sentimentali ma per riscaldare case e appartamenti che non riescono ad avere temperature confortevoli grazie al solo riscaldamento dei termosifoni.

I molti senzatetto sono stati portati nei dormitori o convinti a fare ciò che solitamente la polizia li dissuade di fare, vale a dire a trovare rifugio nelle metropolitane aperte 24 ore.