La macchina della riforma sul premierato va avanti, corre veloce sul binario su cui anche il regionalismo differenziato sta correndo, sferragliando verso la stessa stazione di arrivo. Per chi ha studiato e creduto nel progetto di società più giusta, uguale, democratica e libera disegnato nella Costituzione del 1948, quella stazione è percepita con un devastante senso di angoscia per il pericolo che essa rappresenta per la democrazia costituzionale. E allora, a chi appellarsi quando ormai ciò che appare ineluttabile si avvicina? Ai costituzionalisti la parola. E quindi eccoci qua, che da fine novembre sfiliamo, in audizione in Commissione affari costituzionali...