Internazionale

Il 5 novembre delle donne

Due donne indossano giacche della campagna per l’Amendment 4 alla convention democratica di ChicagoDue donne indossano giacche della campagna per l’Amendment 4 alla convention democratica di Chicago – Justin Lane/Ansa

Stati uniti In Florida sulla scheda elettorale anche il quesito sull’Amendment 4, per ripristinare il diritto all’aborto vietato nello stato dopo le 6 settimane. De Santis manda la polizia a casa degli attivisti

Pubblicato un giorno faEdizione del 26 settembre 2024

Il prossimo 5 novembre gli abitanti della Florida saranno chiamati a decidere non solo fra Kamala Harris e Donald Trump come candidati presidenziali, ma anche sul rinnovo di alcuni seggi locali e su due rilevanti modifiche alla Costituzione dello Stato della Florida.

Si tratta dell’Amendment 3, che riguarda la legalizzazione del possesso e uso di marijuana sopra i 21 anni, e l’Amendment 4, che prevede l’estensione del diritto all’aborto a 24 settimane: nel testo dell’emendamento si legge infatti che in caso di approvazione nessuna legge potrebbe impedire l’accesso all’aborto «before viability», ossia prima che il feto possa sopravvivere al di fuori dell’utero materno, momento che generalmente si situa fra le 23 e le 24 settimane di gestazione. Questa sarebbe una modifica rilevante all’attuale legge dello Stato, che fissa il limite a sei settimane.

LA VITTORIA diTrump in Florida sembra ormai più che probabile, visti i risultati dei sondaggi, tanto che il Washington Examiner ha riclassificato la Florida, insieme a Ohio e Iowa, come stato repubblicano e non più in bilico fra i due grandi partiti. Meno certo è invece il risultato relativo all’Amendment 4. Affinché venga approvato è necessario che l’emendamento ottenga almeno il 60% dei voti a favore, e secondo gli ultimi sondaggi una percentuale fra il 57% e il 61% degli elettori voterebbe in maniera favorevole all’emendamento che, dunque, potrebbe passare.

Tuttavia l’opposizione dell’establishment repubblicano non si è fatta attendere. L’attuale governatore Ron De Santis, che alcuni detrattori in Florida chiamano Ron The Fascist, non ha fatto mistero della propria totale e militante opposizione nei confronti dell’emendamento, da lui definito «troppo radicale». Innanzitutto, De Santis ha difeso a spada tratta un sito governativo che definisce l’Amendment 4 una «minaccia per la salute delle donne». «Non permettete ai seminatori di paura di mentirvi» si legge nel banner principale del sito, proprio accanto al simbolo ufficiale del governatore della Florida, «l’attuale legge protegge la donna».

IL SITO è stato pagato con fondi pubblici e viene ospitato sulla piattaforma ufficiale dello Stato della Florida: un segno, questo, del fatto che i repubblicani al governo stanno utilizzando le proprie posizioni nell’amministrazione per condurre una campagna ideologica antiabortista. Il sito sottolinea anche il possibile aumento di costi per la sanità in caso di un aumento del numero di aborti, una naturale conseguenza dell’approvazione dell’emendamento. Tuttavia, secondo Laureen Brenzel, direttrice della campagna Yes on 4, i discorsi sulla sostenibilità economica sono un tentativo «di creare confusione e nascondere il vero problema: l’emendamento 4 riguarda la fine del divieto estremo di aborto in Florida, che mette al bando l’aborto prima ancora che molte donne si rendano conto di essere incinte».

Si tenta di nascondere il vero problema: un divieto estremo che mette al bando l’aborto prima ancora che molte donne sappiano di essere incinteLaureen Brenzel (Yes on 4)

In più, il governatore avrebbe usato il proprio controllo delle forze di polizia per intimidire i sostenitori della campagna abortista. Secondo il Washington Post alcune unità della polizia si sarebbero presentate davanti alla porta di casa di elettori che avevano firmato la petizione in favore del diritto all’aborto, ufficialmente nell’ambito di una investigazione relativa a una supposta frode elettorale. In realtà, secondo la testimonianza di un impiegato della Contea, i poliziotti avrebbero controllato elenchi di firme di cittadini già verificate in precedenza, e dunque non molto utili a determinare l’esistenza di una frode elettorale. Molti critici del partito repubblicano hanno accusato Ron De Santis di avere utilizzato la polizia per intimidire i sostenitori della campagna in favore dell’Amendment 4. «Si è trattato di una sceneggiata – ha dichiarato Nikki Fried, segretario del partito democratico in Florida – di una intimidazione nei confronti di persone che dovranno recarsi a votare alle urne».

DELLE OLTRE 900.000 firme raccolte dalle associazioni favorevoli all’Amendment 4, la polizia elettorale ne avrebbe controllate alcune migliaia: «Non è questo che un governo dovrebbe essere e non è questo che un governo dovrebbe fare», ha detto Michelle Morton, segretaria della sezione locale della American Civil Liberties Union (Aclu), una delle associazioni non governative coinvolte nella raccolta firme.
La battaglia antiabortista dei repubblicani in Florida ha infine coinvolto anche i candidati dei due partiti alle presidenziali. Donald Trump, che avendo la residenza a Mar-a-Lago, Palm Beach, è tecnicamente un elettore in Florida, si è schierato contro l’approvazione dell’Amendment 4. «Tutta questa roba è inaccettabile – dichiarato a Fox News – e voterò no per questa ragione». La risposta della candidata democratica non si è fatta attendere: «Trump ha appena chiarito la sua posizione sull’aborto – ha osservato Harris – e voterà per sostenere un divieto così drastico che entra in vigore prima ancora che molte donne sappiano di essere incinte».

DUNQUE, il 5 novembre prossimo per oltre undici milioni di elettori della Florida – su una popolazione di quasi 23 milioni di persone – il dibattito attorno al diritto all’aborto potrebbe fare la differenza rispetto alla scelta di uno dei candidati alle presidenziali. In generale, negli Stati uniti sempre più donne – ma non solo – identificano il diritto all’aborto come la questione principale sulla quale si baserà la loro scelta del prossimo presidente. In questo senso il dibattito in Florida potrebbe diventare centrale anche a livello di politica nazionale: se la campagna sull’Amendment 4 dovesse continuare a tenere banco – come oggi accade – e a polarizzare lo scontro politico, questo potrebbe cambiare la percezione che molte persone hanno della campagna di Trump, portando ad un incremento dei voti per Kamala Harris nella corsa alla presidenza.

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