Mentre il sindaco Nardella apriva a Imola la campagna elettorale di Stefano Bonaccini per la segreteria del Pd, riconoscendosi al 100% nei contenuti della sua mozione, in città si è aperto un fronte che potrebbe dare più di un fastidio al sindaco e al suo egemone partito. Sono stati lanciati infatti due quesiti referendari che hanno l’obiettivo di tutelare i residenti, abolendo la possibilità per gli studentati di fare attività turistico ricettiva, e rendendo più difficile la possibilità di cambiare la destinazione d’uso di immobili usati per servizi pubblici. Insomma di discutere il futuro di una Firenze in cui i grandi gruppi immobiliari internazionali, ormai da anni, stanno facendo incetta di condomini, palazzi, complessi pubblici come ospedali e caserme dismesse e anche aree ex industriali, non soltanto nel centro storico ma in tutti i quadranti più pregiati, comprese le aree collinari.
Elaborati dagli avvocati Paolo Solimeno e Claudio Tamburini con la collaborazione di Tommaso Grassi, i due quesiti sono stati lanciati con un appuntamento pubblico per la raccolta delle prime 500 firme. Una giornata promossa dalla sempre vivace sinistra di alternativa cittadina, con i consiglieri comunali Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, e Roberto De Blasi e Lorenzo Masi del M5S, pronti ad autenticare le firme in vista del deposito in Comune per il parere di ammissibilità, da ottenere entro due mesi.
“L’obiettivo è quello di raggiungere le 10mila sottoscrizioni – spiega Massimo Torelli di Firenze Città Aperta – perché qui ha ormai da tempo preso forma una sorta di bolla immobiliare, con un aumento sempre più forte del prezzo delle case e degli affitti, a fronte di beni e servizi sempre più a misura di turismo. La cosa non vale più per il solo centro storico, ci sono interi pezzi di città destinati a diventare residenze temporanee”.
“Nel mentre – osservano promotori e sostenitori dei referendum fra i quali l’imam Izzedin Elzir, padre Bernardo Gianni, don Andrea Bigalli di Libera, Tommaso Fattori e Tomaso Montanari – migliaia di famiglie non trovano una casa in affitto, e chi vince i concorsi pubblici rinuncia a entrare in servizio. Stesso discorso per gli studenti fuorisede, visto che il prezzo di uno studentato di lusso arriva a duemila euro al mese, e così salgono gli affitti delle case private e a cascata degli esercizi commerciali”.
L’iniziativa vuole crescere “dal basso” e senza finalità elettorali, nel tentativo di veder convergere sull’obiettivo delle 10mila firme anche altre forze politiche e associative. “I ricchi del mondo stanno comprando Firenze – denunciano i referendari – e pensare di salvare la città investendo sulla residenza temporanea e senza un vero ruolo del pubblico è, nella migliore delle ipotesi, solo un’illusione”. Che ha come conseguenza la progressiva espulsione dalla residenza di tanti fiorentini che non riescono ad affrontare la crescita esponenziale dei costi delle case e degli affitti.