I registi statunitensi ratificano l’accordo sul nuovo contratto
Hollywood L’IA sarà limitata ma consentita. Manca l’intesa con gli attori, c'è tempo fino al 30 giugno, poi scatterà lo sciopero
Hollywood L’IA sarà limitata ma consentita. Manca l’intesa con gli attori, c'è tempo fino al 30 giugno, poi scatterà lo sciopero
I membri della Directors Guild of America (Dga) hanno votato per ratificare il loro nuovo contratto. Ben l’87% ha votato a favore dell’accordo, con un’affluenza alle urne del 41%. Il contratto include un aumento del 76% dei proventi dallo streaming fuori dagli Usa, la massima priorità del sindacato durante i colloqui con gli studios. Inoltre, rispetto all’intelligenza artificiale si afferma che non sostituirà le mansioni dei membri ma neppure che sarà bandita, con la possibilità di utilizzarla con funzione di «consultazione».
L’accordo con i registi era l’ostacolo più semplice da superare per l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp). La Dga ha scioperato una sola volta nella sua storia, per pochi minuti nel 1987. Gli sceneggiatori invece sono ormai in sciopero da quasi due mesi, mentre l’interlocuzione per il nuovo contratto degli attori (riuniti nel sindacato Sag-Aftra, che rappresenta oltre 160.000 membri) deve giungere a un accordo tra le parti entro il 30 giugno, altrimenti scatterà anche per loro lo sciopero.
Gli studios cercano solitamente di applicare i termini di un accordo raggiunto con una gilda anche alle altre, ma sia il sindacato degli attori che quello degli sceneggiatori ha già dichiarato di non sentirsi vincolato dal contratto votato dai colleghi registi.
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