I fatti sono più che noti, anche se affondano nella melma dell’indifferenza, della noia e del pregiudizio che sommerge buona parte della nostra società: nelle campagne si muore di freddo, di canicola e di esaurimento nei campi, oltre che di fuoco negli incendi dei ripari di fortuna. E si muore di sparizione violenta, come i braccianti polacchi di cui anni fa si sono perse le tracce (se n’era occupato ampiamente il compianto Alessandro Leogrande). Millecinquecento sarebbero i decessi sul lavoro nelle campagne, in sei anni. Braccianti italiani e migranti si schiantano dieci ore al giorno per pochi euro nella raccolta...