L’ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù». Questa è forse una delle massime più note di Francois de La Rochefoucauld. Probabilmente, anche chi non ha mai sentito nominare l’autore, un aristocratico francese vissuto nel XVII secolo, è familiare con una delle diverse versioni in cui la massima è stata tramandata, fino a diventare parte del repertorio di quel cinismo da salotto di cui si alimenta da qualche secolo un certo tipo di istintivo conservatorismo. Nella sua lettura superficiale, la massima sembra esprimere in effetti una visione pessimista dell’uomo, creatura guidata solo dall’interesse, incapace di impegni che non...