Il fallito attentato all’ex presidente Donald Trump, avvenuto il 13 luglio del 2024 a Butler, in Pennsylvania, è stato senz’ombra di dubbio un evento epocale. E come fa ogni evento epocale, ha generato filoni complottisti di ogni tipo e di opposto segno ideologico – una particolarità resa possibile dall’assenza di un chiaro movente politico.
Molte tesi infondate sono state avanzate da ambienti repubblicani e trumpiani. Una delle più gettonate implica l’inesistente coinvolgimento del presidente Joe Biden e del Partito Democratico, che avrebbe orchestrato l’assassinio per bloccare il ritorno del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Su Truth Social – il social di Trump – oltre a Biden sono stati indebitamente tirati in ballo Hillary Clinton, Barack Obama, George Soros, Bill Gates e la famiglia Rothschild.

Non sono mancate anche teorie del complotto liberal. Specialmente su X, utenti di orientamento progressista hanno avanzato dubbi sul fatto che il sangue di Trump dall’orecchio fosse vero; sostenuto che la sparatoria fosse una false flag – un’operazione sotto falsa bandiera per incolpare i democratici – organizzata dalla campagna di Trump; e infine, hanno parlato di una vera e propria messinscena a fini elettorali. In altre parole: Donald Trump sarebbe talmente subdolo da farsi un “auto-attentato” e uccidere i suoi sostenitori.
Questa specifica forma di complottismo è stata ribattezza “BlueAnon” – un gioco di parole tra Blue, il colore ufficiale del Partito Democratico, e QAnon. La giornalista Taylor Lorenz ha scritto sul Washington Post che il mondo di “BlueAnon” – come quello di QAnon – è ossessionato dall’esistenza di “forze oscure che tramano nell’ombra per mettere i bastoni tra le ruote alla candidatura di Biden e riportare Trump al potere”.

Il ritiro di Joe Biden dalla campagna per le presidenziali ha però reso obsolete certe teorie. Al tempo stesso ha operato una sorta di selezione naturale, facendo rimanere in circolo quelle che riguardando la dinamica della sparatoria o che tirano in ballo presunte macchinazioni del Deep State – espressione che designa lo “stato profondo” annidato nelle istituzioni statunitensi, molto in voga nel movimento complottista di QAnon.

Sempre su X, diversi utenti hanno evocato la presenza di uno (o più) attentatori rispetto a quello identificato dalle autorità, il 20enne Thomas Matthew Crooks. Il secondo attentatore si sarebbe nascosto in una torre idrica nei pressi del luogo in cui si è svolto il comizio. Le prove sarebbero contenute in video a bassa qualità o in foto sgranate, nonché in infografiche che ricostruiscono in modo amatoriale la balistica dei colpi. Questi post hanno avuto un grande risonanza sia sulla piattaforma di Elon Musk che fuori da essa. Sono stati infatti amplificati dal senatore repubblicano Ron Johnson, che li ha menzionati in un’intervista al popolare programma di Fox News Sunday Morning Futures with Maria Bartiromo. Le implicazioni della teoria del “secondo attentatore” sono piuttosto evidenti: le forze dell’ordine e gli agenti del Secret Service non hanno commesso gravi errori, come sta emergendo dalle inchieste ufficiali, ma erano proprio in combutta con gli attentatori. Il corollario è che il tentato omicidio di Trump sarebbe una gigantesca cospirazione dell’onnipotente Deep State.

Per certi versi, questa versione alternativa è praticamente sovrapponibile a quella sull’omicidio di John Fitzgerald Kennedy. Non è affatto un caso: come ha spiegato il giornalista Phil Tinline sul New Statesman, negli ultimi anni anche la destra trumpiana e radicale ha fatto propri i miti complottisti che circondano Jfk. All’interno di QAnon, giusto per fare l’esempio più clamoroso, c’è una corrente che crede nel ritorno in vita sia di Jfk che di Jfk Jr – il figlio morto in un incidente aereo nel 1999. E quando quest’ultimo sarà di nuovo tra i mortali, diventerà il vicepresidente di Trump e salverà l’America dai nemici interni.

C’è poi un ultimo elemento che lega le teorie sull’attentato a Trump con l’omicidio di Jfk: il pregiudizio di proporzionalità. È impensabile che due persone anonime – due nullità – come Thomas Matthew Crooks e Lee Harvey Oswald riescano a ferire o uccidere gli uomini più potenti della terra. Fatti storici di tale portata devono per forza di cose avere spiegazioni grandiose e onnicomprensive. E poco importa che siano false; l’importante è crederci.