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«I dolori della tortura non cadono in prescrizione»

«I dolori della tortura non cadono in prescrizione»Luciano Rapotez

Storie Se ne è andato Luciano Rapotez, l’ex partigiano che fu vittima per 106 ore filate della ferocia (come a Bolzaneto...) di chi voleva strappargli la confessione per un crimine mai commesso

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 26 febbraio 2015
Luciano Rapotez, nato a Muggia, partigiano comunista, da anni segretario dell’Anpi di Udine, si è spento il 23 febbraio scorso, a quasi 95 anni. Se ne vanno con lui i dolori delle torture che gli vennero inflitte per 106 ore ininterrotte, per fargli confessare un delitto orrendo, un furto conclusosi con un triplice omicidio di una coppia di coniugi e della loro collaboratrice domestica. Di quel crimine, Luciano Rapotez era completamente innocente. Del fatto fu dapprima assolto in assise per insufficienza di prove, quindi rinviato in appello e, da ultimo, prosciolto in cassazione con formula piena, per non avere commesso...
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