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I Dem in Georgia, quella di «trovami 11mila voti Brad»

I Dem in Georgia, quella di «trovami 11mila voti Brad»Un seggio elettorale della scorsa elezione presidenziale alla Metropolitan Library di Atlanta , Georgia foto GettyImage

Stati in bilico Pochi stati sono più indicativi della Georgia per cogliere i segnali di come gli elettori stanno rispondendo alla campagna del neonato ticket democratico

Pubblicato circa un mese faEdizione del 30 agosto 2024

Mentre Donald Trump è impegnato con i comizi in due Stati in bilico della Rust Belt, Wisconsin e Pennsylvania, Kamala Harris e Tim Walz sono partiti per un tour in bus di due giorni nel sud rurale della Georgia, per incontrare e convincere un elettorato lontano dai distretti urbani, e saldamente democratici, di Atlanta. Si rivolgono a famiglie, piccoli imprenditori, donne e afroamericani, che rappresentano un terzo dei votanti e una bella fetta di base Dem.

Pochi stati sono più indicativi della Georgia per cogliere i segnali di come gli elettori stanno rispondendo alla campagna del neonato ticket democratico, e la scelta di Harris di concentrarsi su una campagna fatta palmo a palmo mostra che la tecnica scelta è quella capillare mostrata dalla georgiana Stacey Abrams, deputata per dieci anni.

Quattro anni fa Joe Biden, con il supporto di Abrams, è stato il primo democratico a conquistare la Georgia dai tempi di Bill Clinton nel 1992, vincendo per poco più di 11mila voti. Proprio quel pugno di voti che Trump chiese al segretario di Stato repubblicano statale Brad Raffensperger di «trovargli» per farlo vincere.

Visto che la Georgia rappresenta uno degli Stati chiave, in questi ultimi mesi prima delle elezioni, tre repubblicani trumpiani del Georgia State Election Board stanno elaborando nuove regole elettorali che, secondo i funzionari e gli esperti di entrambi i partiti, potrebbero seminare disinformazione ora, e caos a novembre. Visti i precedenti si teme che le modifiche alle regole servano in realtà per alterare direttamente i risultati delle elezioni. Una delle norme approvate richiede che le contee indaghino sulle discrepanze minime tra il numero delle schede elettorali e il numero degli elettori di ogni circoscrizione, prima di certificarne i risultati, portando a prevedibili ritardi o addirittura alla mancata certificazione del voto: i Democratici hanno querelato lo Stato

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