Gli stand elettorali vengono smontati nelle strade di Istanbul, scatoloni con i volantini e i manifesti portati via dagli attivisti che in questi giorni si sono adoperati per fare campagna. Restano le migliaia di bandiere colorate che adornano le strade e le gigantografie dei candidati, aggrappate a ringhiere e palazzi, talvolta attorcigliate o portate via dal vento che in questi giorni spira forte sul Bosforo. Un clima capriccioso che alterna tuoni e lampi a squarci di sole, imprevedibile come l’esito delle urne. Alle 18 di ieri è entrato in vigore il silenzio elettorale, oggi quasi 60 milioni di cittadini si...