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Hong Kong, proteste contro il posticipo elettorale: 289 arrestati

Hong Kong, proteste contro il posticipo elettorale: 289 arrestatiAlcuni fermi effettuati domenica 6 settembre dalla polizia di Hong Kong – Ap

Un paese un sistema Tra scontri diretti con i manifestanti e perquisizioni, i poliziotti hanno fermato 289 persone, di cui 270 arrestati per assembramento illegale, in base alle norme del coronavirus, e circa una ventina per aver ostacolato gli agenti nell’esecuzione delle loro funzioni

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 8 settembre 2020

“Ho perso il mio ultimo voto. La gente di Hong Kong ha perso tutto. Cosa dovremmo temere di più?”. Così recita un cartello brandito da una signora a Nathan Road, la strada centrale di Hong Kong, dove domenica scorsa si sono dati appuntamento migliaia di manifestanti per contestare la decisione della Chief Executive, Carrie Lam, di rinviare di un anno le elezioni legislative a causa del Covid.

Proprio il 6 settembre, quando si sarebbero dovuti scegliere i nuovi parlamentari, un tam tam sui social network ha spinto gli hongkonghesi a riunirsi per gridare contro quella che sembra una misura per indebolire il fronte politico pro democratico e contro la spinosa legge sulla sicurezza nazionale. La polizia non si è fatta trovare impreparata e ha schierato più di 2000 agenti in tenuta antisommossa, armati di spray al peperoncino e cartucce urticanti, per disperdere le migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione non autorizzata.

La giornata è iniziata con l’arresto del noto attivista, nonché vicepresidente del partito democratico People Power, Tam Tak-chi, prelevato dalla sua abitazione con l’accusa, ai sensi dell’articolo 10 del codice penale, di aver “pronunciato discorsi sediziosi” sui social network e in 29 comizi. Non c’è contezza delle parole di Tam, ma le autorità hanno demandato ai giornalisti il compito di controllare cosa avesse scritto sui social media. Accuse molto labili che spiegano l’ondata di arresti di attivisti negli ultimi mesi.

Tra scontri diretti con i manifestanti e perquisizioni, i poliziotti hanno fermato 289 persone, di cui 270 arrestati per assembramento illegale, in base alle norme del coronavirus, e circa una ventina per aver ostacolato gli agenti nell’esecuzione delle loro funzioni. Tra questi, c’è anche una ragazzina di 12 anni, che si è trovata nel momento sbagliato nel quartiere di Mong Kok, dove era andata con il fratello per acquistare materiale scolastico.

Durante un controllo, la minorenne ha tentato la fuga perché presa dal panico, ma è stata scaraventata brutalmente a terra da un poliziotto. La ragazza è rimasta ferita per la colluttazione, nonostante la polizia abbia affermato di non aver usato violenza. Il governo di Hong Kong, che si nasconde dietro la pandemia per silenziare le voci di dissenso, ha condannato la partecipazione a manifestazioni non autorizzate perché aumenterebbe il rischio di diffusione del virus.

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