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Hitler che visse due volte. Grazie all’intelligenza artificiale

Hitler che visse due volte. Grazie all’intelligenza artificiale

Nero internet Video per riscrivere la Storia attraverso le piattaforme social. Nel 2024 i discorsi tradotti del führer hanno raccolto più di 50 milioni di visualizzazioni

Pubblicato 22 minuti faEdizione del 9 ottobre 2024

Negli ultimi tempi, sui social network sono diventati virali diversi video di discorsi di Adolf Hitler tradotti in inglese attraverso l’intelligenza artificiale. In uno di questi – che ha raccolto più di 120mila like e oltre un milione di visualizzazioni su TikTok prima di essere rimosso – campeggia una foto del dittatore di spalle, mentre si sente un pezzo del discorso che fece nel 1942 per celebrare il diciannovesimo anniversario del fallito putsch di Monaco.

NEL BRANO in questione, accompagnato da una colonna sonora molto cupa in stile industrial, il dittatore nazista spiega che non aveva intenzione di scatenare la Seconda guerra mondiale, che ha cercato di salvare donne e bambini e che ha invaso la Polonia e la Francia solo quando non poteva fare altrimenti. La didascalia recita perentoria: «Ascoltate». Nonostante si tratti di palesi falsità storiche, molti commenti sono di apprezzamento: «Era un eroe», «i vincitori scrivono la storia» e «forse non era lui il cattivo».

Lo stesso discorso è alla base di un altro video su TikTok – visto più di 270mila volte prima della rimozione – in cui non compare un’esplicita iconografia nazista, ma piuttosto anonime riprese di una scogliera. Negli hashtag in didascalia c’è però il numero 1161, che è una parola in codice neonazista per dire «Anti-Anti Fascist Action» (A è la prima lettera dell’alfabeto e F la sesta), ossia «azione anti anti-fascista». Anche in questo caso, nei commenti ci sono elogi al dittatore o considerazioni di questo tenore: «Adesso capisco perché non l’hanno mai tradotto prima d’ora».

E ANCORA: in un’altra clip su TikTok, che ha raggiunto quasi due milioni di visualizzazioni prima di essere cancellata per la violazione delle linee guida della piattaforma, appaiono la sagoma di Hitler e la scritta in inglese «quando si cresce si realizza chi era davvero il cattivo». La voce – sempre in un inglese enfatico che cerca di riprodurre l’inflessione del dittatore austriaco – riproduce parti di un discorso apertamente antisemita che Hitler pronunciò nel 1933 alla fabbrica Siemens-Schuckert di Berlino. Gli autori di questi video, come ha riportato un articolo del Washington Post, sono estremisti di destra che si organizzano soprattutto su Telegram. Il software utilizzato per tradurre la voce di Hitler è realizzato dalla startup ElevenLabs: per allenare l’intelligenza artificiale basta un audio originale di pochi secondi; il contenuto finale viene realizzato in una manciata di minuti.

Secondo un rapporto pubblicato lo scorso settembre dell’Institute for Strategic Dialogue, una Ong che si occupa di contrastare la disinformazione e l’estremismo online, la dimensione del fenomeno è a dir poco inquietante: nel corso del 2024 i video con i discorsi tradotti di Hitler hanno raccolto più di 50 milioni di visualizzazioni tra YouTube, TikTok, Instagram e X. Ed è proprio su quest’ultima piattaforma, annotano i ricercatori, che circola impunemente la maggior parte dei contenuti. Nel febbraio del 2024, ad esempio, un video che traduceva un discorso di Hitler del 1935 ha raccolto quasi otto milioni di visualizzazioni e centinaia di commenti positivi. Oggi il post è ancora visibile online – a riprova del fatto che il social di Elon Musk non contrasta più in alcun modo i discorsi d’odio.

Del resto, da quando l’imprenditore sudafricano ha acquistato l’ex Twitter nel 2022, la piattaforma ha sterzato in una sola direzione ideologica. Oltre ad aver decimato le risorse interne dedicate alla moderazione dei contenuti, Musk ha personalmente deciso di ripristinare centinaia di account che erano stati sospesi per estremismo – tra cui quello di Donald Trump, di neonazisti come Andrew Anglin e di complottisti in vista come Alex Jones di InfoWars.

CON QUESTA MOSSA, ha detto Imran Ahmed del Center for Countering Digital Hate (Ccdh), «Musk ha accesso il Bat-segnale per tutti i razzisti, i misogini e gli omofobi, che si sono comportati di conseguenza».

Invece di arginare il problema, il proprietario di X l’ha reso strutturale. Lui stesso è infatti diventato il principale amplificatore di bufale razziste, disinformazione transfobica e teorie del complotto estremiste, su tutte quella della «sostituzione etnica». Recentemente Musk è andato persino oltre, promuovendo in un post (poi cancellato) l’intervista dell’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson al podcaster Darryl Cooper, in cui quest’ultimo ha sostenuto che il vero «cattivo» della Seconda guerra mondiale era Winston Churchill e ha minimizzato la portata della Shoah.

L’OVVIO risultato di questa svolta – segnalato dai resoconti di Ong e centri di ricerca – è che i contenuti xenofobi e antisemiti sono letteralmente esplosi, facendo di X il principale centro di smistamento della propaganda dell’estrema destra globale. Una propaganda che ora utilizza l’intelligenza artificiale generativa per «resuscitare» il dittatore nazista e disseminare la sua propaganda a un nuovo pubblico.

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