Al primo comizio elettorale il ticket democratico Kamala Harris – Tim Walz ha riempito di persone e di entusiasmo l’arena di Temple University, di Philadelphia, Pennsylvania.

Harris e il suo vice sono stati accolti come star da una folla di circa 10.000 persone, tutte quelle che sono riuscite ad entrare dopo una fila lunga più di un chilometro, che ha comunque lasciato fuori qualche migliaio di sostenitori.

Non solo locali: il comizio ha attirato gente dagli Stati vicini, un avvenimento inusuale per un partito ai cui eventi, negli ultimi anni, aleggiava un’aria permeata più di senso del dovere, che di sincero entusiasmo. Ora improvvisamente è cambiato tutto, e l’entrata in scena di Walz ha rinnovato l’ondata di energia portata da Harris.

Ad aprire il comizio è stato il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, per giorni considerato il vero favorito a diventare vice di Harris. Ma nessun rancore, in un momento in cui il partito sta facendo quadrato attorno al ticket mettendo in mostra un’unità democratica che ha lo scopo di sconfiggere Trump, si spera, una volta per tutte.

“La vicepresidente Kamala Harris ha il mio entusiastico sostegno – ha detto Shapiro fra gli applausi – e so che il governatore Tim Walz è un’aggiunta eccezionalmente forte al ticket che aiuterà Kamala a far avanzare il nostro Paese”.

Quando sul palco è arrivata la nuova coppia presidenziale l’entusiasmo era già alle stelle. Kamala Harris ha presentato il suo compagno di corsa come “il tipo di vicepresidente che l’America si merita”, parlando della loro campagna come di una “lotta per il futuro, perché non sarà solo una battaglia contro Trump, ma per la libertà”.

Ma è stato Walz, alla sua prima apparizione da candidato vice, ad essere il protagonista del comizio: Harris ha parlato di lui come di un insegnante, allenatore di football, veterano, governatore che ha firmato una legge per garantire il pasto a scuola a tutti i bambini, una legge per tutelare il diritto all’aborto e una per estendere i controlli su tutti gli acquisti di armi e punire la vendita illegale di pistole e fucili.

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Harris guarda a sinistra: il suo vice è Tim Walz

Quando ha preso la parola, Walz ha raccontato di essere cresciuto nell’America rurale, in una famiglia di agricoltori e insegnanti e di “aver servito nella Guardia nazionale per 24 anni”. “Trump – ha aggiunto – ha una visione un po’ diversa del mondo rispetto alla nostra. Non sa cosa significhi mettersi al servizio degli altri, non lo sa perché è impegnato solo a servire sé stesso”.

È andato a braccio, senza nessun teleprompter da seguire e con un rapporto diretto con il pubblico, toccando diversi punti: dal problema delle armi al diritto delle donne di scegliere per sé stesse, mettendo qua e là qualche battuta, come quando ha sfidato Vance a confrontarsi in un dibattito, con una boutade su uno sfortunato (per Vance) meme: “Sempre che sia disposto ad alzarsi dal divano e presentarsi”.

Harris e Walz sono stati interrotti a più riprese da applausi e slogan, in un’ondata di entusiasmo palpabile, apparendo come una coppia rodata e non un ticket appena nato, al primo comizio.

“Erano anni che non si sentiva questa energia – ha detto Andrew, attivista democratico di Philadelphia – Sono venuto a portare supporto a questa campagna, ma non sono riuscito ad entrare perché c’era troppa gente e questo mi ha fatto ritornare al 2008. Si sente una forza vincente. Qua siamo a un bivio, tra avere alla Casa Bianca un sociopatico oppure no”.

“Ho quasi timore a dirlo – afferma Victoria, insegnante arrivata dal vicino New Jersey – Qua ora sembra che si possa vincere. Volevo vederli entrambi in azione e mi sono piaciuti, così come mi piace la gente che è qua attorno a me. Bianchi, neri, gay, etero, transgender, pronti a mettersi in gioco per difendersi i valori americani di libertà, eguaglianza e solidarietà”.