«Sta iniziando sulla costa Sud del Mediterraneo una lunga e sanguinosa guerra». Pur premettendo di «non essere Cassandra», l’inviato speciale Onu Ghassam Salamè aveva lanciato l’avvertimento una settimana fa. È stato facile profeta, in Libia le speranze di arrivare in tempi brevi ad un cessate il fuoco e a un ritorno al dialogo si fanno sempre più fioche. I combattimenti nelle ultime ore si stanno di nuovo avvicinando al centro della città e le vittime civili negli ultimi giorni sono raddoppiate, mentre l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha appena finito di approntare enormi campi profughi – da 25...